“Segrom di Nago ancora invaso dai campeggiatori”, le opposizioni interrogano

Claudio Chiarani10/07/20232min
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L’opposizione a Nago Torbole interroga il sindaco Gianni Morandi in merito al divieto, tuttora in vigore, di utilizzare l’area delle falesie lungo la strada che porta sul monte Baldo, in particolare in località “Segrom/Traole”, laddove un anno fa si sviluppò un vasto incendio domato a fatica dall’opera dei Vigili del Fuoco. Divieto di utilizzo ma, all’atto pratico, infranto dai numerosi campeggiatori che salgono lungo la strada per sostare, dormire, arrampicare di giorno o semplicemente godersi il fresco del bosco. E così Progetto Comune Nago Torbole a firma dei tre consiglieri Giovanni “Johnny” Perugini, Giovanni “Nino” Mazzocchi e Giovanni (Beppe) Di Lucia hanno presentato un’interrogazione che consta di sette punti: dalla richiesta di sapere quali sono gli organi deputati al controllo del territorio al fine di far rispettare l’ordinanza emessa, quante sanzioni sono state emesse contro i trasgressori che sostano e quante, invece, quelle emesse contro chi arrampica in loco. Inoltre, quante persone sono state sanzionate (se lo sono state) per il divieto di campeggio lungo la strada nel tratto in cui vige il divieto e quante sono state, invece, erogate, dal Servizio Forestale per disboscamenti, sversamenti di materiale di risulta, ecc… Nelle due richieste ai punti finali, il sei e il sette, infine, Progetto Comune chiede al sindaco quante e quali verifiche sono state effettuate a seguito delle segnalazioni relativamente alle incisioni rupestri e ai manufatti bellici citati dal sindaco in un articolo (allegato all’interrogazione di data 25/6/2023) apparso sulla stampa locale e, ultima domanda, quante e quali sanzioni sono state eventualmente erogate relativamente all’eventuale danneggiamento di tali manufatti/incisioni. Progetto Comune allega alla stessa diverse immagini nelle quali si possono evincere numerose trasgressioni al divieto come la sosta e l’arrampicata da parte di numerose persone e/o automobili visibili nelle stesse. La tutela della pubblica incolumità, afferma l’interrogazione, deve essere continuamente monitorata.

 

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