San Giovanni – Cretaccio: giù l’ultimo diaframma, tunnel finito nel 2025
È tutta lì, condensata in quei pochi attimi impiegati dall’escavatore per rompere l’ultimo diaframma di roccia, la storia di 1262 giornate di scavo. Si tratta del tempo impiegato per completare lo scavo della galleria principale del collegamento tra Nago-San Giovanni e Arco-Cretaccio che mercoledì 20 dicembre, alla presenza del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, degli amministratori dei territori interessati, nonché dei rappresentanti dell’impresa e dei servizi provinciali coinvolti, è stato abbattuto poco dopo le 18. Un traguardo importante, che la segna la conclusione di un’attività che ha visto impegnati una media di 80 operai su due turni di lavoro, uno diurno e uno notturno, con lo scavo di circa 965 mila metri cubi di roccia, per i quali si sono rese necessarie circa 920 volate, ovvero brillamenti, e 800 tonnellate di esplosivo. I lavori proseguiranno nel corso del 2024 con la realizzazione del rivestimento definitivo e delle opere esterne. L’apertura al traffico, dopo il completamento delle pavimentazioni bituminose e degli impianti tecnologici sarà nella prima metà del 2025.
“Un momento importante – ha commentato il presidente Maurizio Fugatti – significa che lo scavo della galleria è terminato e quello di oggi è il giusto riconoscimento per tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato duramente in questo periodo. Ora i lavori proseguono all’interno del tunnel e prosegue la bonifica della discarica. Un lavoro quest’ultimo che si è rilevato complesso, ma che è stato svolto con attrezzature e macchinari all’avanguardia a livello europeo e che porterà a un risanamento ambientale totale”.
“Questo – ha proseguito Fugatti – ha inevitabilmente comportato l’allungamento dei tempi, però a fine lavori questo territorio sarà completamente risanato e acquisirà maggior valore. Per quanto riguarda la porzione di terreno esterno, verso Arco, nel 2024 sarà promosso il bando dei lavori che inizieranno nel 2025, mentre la galleria entrerà in funzione nella metà dello stesso anno”.
Accanto al presidente Fugatti vi erano i sindaci e gli amministratori dei Comuni di Arco, Nago-Torbole, Riva del Garda, Dro, Drena, Tenno, Ledro, Mori e della Comunità di valle della Vallagarina, nonché i dirigenti generali del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col (che è anche responsabile del procedimento) e il dirigente del Servizio opere stradali e ferroviarie Carlo Benigni, oltre naturalmente ai referenti dell’impresa.
Nel dettaglio, come illustrato nel corso della cerimonia, oggi è stato completato lo scavo della galleria principale per lo sviluppo di 2.700 metri. Lo scavo ha comportato la movimentazione di circa 965 mila mc di smarino per 42 mesi di lavoro. Il rivestimento definitivo in cemento armato della galleria principale è stato realizzato per 649 m dall’imbocco “S. Giovanni” e per 430 m dall’imbocco “Maza”, per un totale di 1079 m su 2791 m., mentre il rivestimento definitivo in cemento armato della galleria di servizio è stato realizzato per 605 m su 2750 m.
Risolto il problema delle venute d’acqua riscontrato nelle prime fasi di scavo, per le quali è stato realizzato un sistema di drenaggio e captazione. Inoltre è stata attraversata positivamente “l’intersezione” sotto la galleria idraulica di HDE, rispettando sempre i limiti di vibrazioni fissati da Hydro Dolomiti Energia.