Rientro altogardesani dall’estero, gran lavoro per le Agenzie viaggi
La pandemia che si è scatenata in Italia, ma che sta arrivando anche in altri Paesi del nostro continente, ha generato un vero e proprio “panico” da rientro dalle vacanze o lavoro all’estero. Per fortuna la maggior parte dei nostri connazionali residenti in Busa è riuscita, a fatica, a tornare a casa.
A confermarlo sostanzialmente i tre titolari di altrettante agenzie viaggio della Busa da noi interpellate, Ekoviaggi di viale Prati, Senza Orizzonti di viale Roma e Garda Viaggi di viale Martiri. Ovviamente tutti e tre ci rispondono da da casa. “Per noi il periodo cruciale – racconta Raffaella Ferrari di Ekoviaggi – è stato dal 12 marzo a fino al 19, una settimana piena insomma. Le difficoltà vere sono state più per i clienti che avevano prenotato sia volo che soggiorno, perché in quel caso siamo noi che ci dobbiamo attivare per farli tornare. L’assicurazione per pandemia? Non c’è mai stata, ora stanno iniziando a metterla nelle clausole future, ma nel mio caso per far rientrare una coppia da Santo Domingo ho pagato di tasca mia. Ho passato notti in bianco per trovare una via d’uscita. Adesso in giro ne ho ancora qualcuno, ma il peggio è passato. Ora il vero problema sono i ragazzi all’estero per lavoro o studio, più difficile il rientro anche per i costi aumentati. Per non parlare dei Visa turistici di chi è in Italia e non può rientrare”.
Paola Michelotti di “Senza Orizzonti”, invece, è un po’ più tranquilla perché il loro ultimo cliente è rientrato sabato 21 marzo. “Sì, tutti gli altri siamo riusciti a riportarli a casa da qualche giorno. Il vero problema è per la gente che prenota online, lì non trovi nessuno che ti dà una mano, con noi dell’agenzia invece ci riescono e trovano, ci mancherebbe, supporto. Siamo riusciti a dare una mano a chiunque – ammette – anche a chi non aveva prenotato con noi perché come fai a lasciarli dov’erano?”. Senza Orizzonti ha fatto rientrare clienti o persone dal Perù, dalla Tailandia e dalla Colombia.
Alessandro Briscoli, invece, i clienti se li è andati a prendere anche in Germania. “Giovedì 12 marzo ho preso la mia macchina e sono andato a Monaco di Baviera a prendere clienti che eravamo riusciti a far arrivare in quell’aeroporto grazie ad un volo prenotato da noi dalle Canarie, dal Marocco e anche da altre località. Mi sono munito di autocertificazione, sono riuscito a passare le frontiere con Austria e Germania e tornare a patto di non scendere dalla macchina, come ho fatto ovviamente. A Monaco devo dire che il 12 marzo era ancora tutto abbastanza tranquillo. Sei erano di Mori, due della Busa e due di Trento. Ma abbiamo ancora persone in giro, stiamo facendo il possibile, persone che si trovano in Sudamerica o negli Stati Uniti, ma tanti sono lavoratori stagionali che non rientreranno in Italia per lavorare. Tuttavia noi pensiamo positivo, ho parecchie prenotazioni per il 2020 e appena l’emergenza sarà risolta noi siamo pronti a ripartire.”