Ricordato il professor Renzo Leonardi, “padre” della Fisica trentina e del Centro di Protonterapia
Scomparso il 6 luglio scorso, all’età di 79 anni, il professor Renzo Leonardi è stato uno dei “padri” della Fisica a Trento e del Dipartimento di Povo dell’Università, nonché del Centro europeo di Fisica nucleare teorica con sede a villa Tambosi, a Villazzano, e del Centro di Protonterapia di Trento. Egli è stato ricordato con una cerimonia a cui sono intervenute numerose autorità del mondo accademico ma anche politico locale, fra cui l’assessore provinciale allo sviluppo economico e lavoro, il sindaco di Trento e il direttore dell’ECT* Jochen Wambach.
Nei diversi interventi che si sono succeduti Leonardi è stato ricordato come uno scienziato capace di coniugare ricerca teorica, ai più alti livelli, e ricadute scientifico-tecnologiche, ma anche come una figura di studioso che ha fatto dialogare due campi del sapere apparentemente lontani, la Fisica e l’arte, in virtù della sua riconosciuta competenza in questo campo, con particolare riferimento ai Fiamminghi. Leonardi si era formato alla Normale di Pisa e all’Università di Bologna. Ottenuta la libera docenza in Fisica teorica nel 1971., la sua carriera scientifica era proseguita a Genova e a Catania, per approdare infine a Trento, nel 1977. Leonardi aveva sviluppato fra l’altro uno spiccato interesse nel campo della Fisica Nucleare applicata alla Medicina. Ciò lo aveva spinto fin dal 2002 a proporre alla Provincia la creazione a Trento di un Centro di Protonterapia, all’avanguardia nella cura di particolari tipi di tumori. Centro che è diventato realtà nel 2014. Ma Leonardi, come ha ricordato l’assessore provinciale allo sviluppo economico e alla ricerca, ha anche intravisto le nuove frontiere della ricerca, in campo biotecnologico, che hanno infine portato alla costituzione in Trentino di una realtà come il Cibio.