Respinto il ricorso della “Mimosa” per il Camping Brione di Riva

Claudio Chiarani21/03/20223min
camping brione riva 2

Il presidente del Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento Fulvio Rocco ha emesso la sentenza sulla richiesta di annullamento della aggiudicazione della “2C srl” (difesa dagli avvocati Alessandro Ruele e Francesco Giglio) del Camping Brione di Riva da parte della Lido di Riva del Garda Immobiliare (difesa dall’avvocato Alfredo Biagini). Oltre alla 2C erano citati nel ricorso anche la “T.M.C.” di Tamburini Cornelio &C.” e il Comune di Riva del Garda, entrambi questi ultimi due non costituitisi in giudizio.
In pratica con questa sentenza sono annullati il ricorso, ogni ulteriore atto e provvedimento antecedente o successivo, ivi compresi i verbali della Commissione nominata per la valutazione dell’offerta tecnica e ogni altro provvedimento, come scritto testualmente nella sentenza “con effetti demolitori della procedura e la conseguente condanna della Lido di Riva del Garda Immobiliare alla riedizione della medesima”.
In parole povere la Lido non deve rifare l’asta. Mimosa, la Società Cooperativa e gestore uscente del Camping Brione, aveva partecipato all’asta indetta dalla Lido assieme alla “2C”, poi risultata aggiudicataria, e la T.M.C.
La Coop rivana aveva sostenuto l’irregolarità dell’aggiudicazione, ossia sosteneva che la “2C” doveva essere esclusa in virtù dell’applicazione dell’articolo 80, comma5, lettera c-bis e f-bis del decreto legislativo n. 50 del 2016 per, citiamo testualmente dalla sentenza del Tribunale di Trento “tentato di influenzare indebitamente il processo decisionale della stazione appaltante.. e per aver fornito, anche per negligenza, informazioni false o fuorvianti suscettibili di influenzare le decisioni sull’esclusione, la selezione o l’aggiudicazione, nonché per avere presentato nella… procedura di gara in corso.. dichiarazioni non veritiere e mancato superamento della soglia di sbarramento, cioè del punteggio tecnico minimo di 30 punti…”.
Tutto questo, dunque, respinto con le motivazioni contenute nelle trenta pagine di sentenza, che condanna la Mimosa a rifondere alla Lido spese ed onorari del giudizio, 1.500 Euro oltre al 15% per spese generali e agli altri accessori di legge, per ognuna di esse.
La società che ha vinto l’asta potrà ora prendere possesso della struttura ed avviare la prossima stagione turistica.


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