Quando sono le aziende a fare volontariato: le nuove strade della solidarietà “3.0”
Lanciare un ponte tra profit e no profit e percorrere le nuove strade di crescita in cui si muove il mondo dell’altruismo. Competenze, giovani, innovazione e, perché no, anche “la contaminazione” positiva con il mondo delle aziende che si muovono secondo logiche di competitività e produttività. Attraverso ad esempio il volontariato d’impresa, in cui è l’azienda stessa a “fare solidarietà”, mettendo risorse e dedicando il lavoro dei propri dipendenti per le attività benefiche, una “buona pratica” che è già presente in Trentino con diversi esempi.
Questi alcuni dei temi al centro del convegno “Volontariato 3.0: Come cambia la solidarietà” organizzato nella sede della Fondazione Caritro di via Calepina nell’ambito delle iniziative di Trento capitale europea del volontariato da ManagerNoProfit.
Il volontariato, che è una scelta a favore degli altri, è sempre stato il valore aggiunto del Trentino, la vera forza che ha permesso di oltrepassare i limiti che sembravano invalicabili, ha precisato l’assessore. A fare la differenza è stata la disponibilità garantita da tante persone e tanti giovani, un elemento che incarna i veri valori di una terra di solidarietà e cooperazione. Con iniziative quali Trento città del volontariato si può quindi affermare, ancora una volta, quali sono i riferimenti positivi, per trasmetterli in particolare alle nuove generazioni, mantenendo allo stesso tempo lo sguardo rivolto al futuro e ai percorsi innovativi a sostegno dell’altruismo. In questa direzione, ha concluso l’assessore, vanno anche le figure emergenti, come il “manager no profit”, un professionista volontario ma adeguatamente formato che affianca le associazioni.