Quando il vino si fa Santo, grande affluenza nelle cantine della Valle dei Laghi

Redazione12/04/20223min
DiVinNosiola 202204 - sel 25
DiVinNosiola 202204 - sel 20
DiVinNosiola 202204 - sel 13
DiVinNosiola 202204 - sel 32
DiVinNosiola 202204 - sel 29
DiVinNosiola 202204 - sel 28

 

È stata un grandissimo successo l’undicesima edizione della kermesse enologica “DiVinNosiola: quando il vino si fa Santo”, l’evento dedicato alla Nosiola trentina e al Vino Santo Trentino DOC, che si è svolto nei due weekend tra giovedì 31 marzo e domenica 10 aprile. L’evento, che ha messo in scena oltre venti iniziative tra visite in cantina, trekking, menu a tema e taste&bike, ha attraversato la Valle dei Laghi e la città di Trento, registrando una fortissima partecipazione.
La manifestazione – organizzata da Consorzio Vini del Trentino, Ecomuseo della Valle dei Laghi, Strada del Vino e dei Sapori, Palazzo Roccabruna di Trento, Casa Caveau, Vignaioli del Trentino e Consorzio Valle dei Laghi, in collaborazione con Garda Dolomiti Azienda per il Turismo S.p.A. – è stata molto partecipata sia da parte del pubblico sia a livello mediatico, con la presenza di venti food&wine influencer, oltre a giornalisti e altri media di settore, volti a scoprire questa piccola eccellenza trentina (su ben 10.200 ettari totali di superficie vitata nel territorio provinciale, solo 60 ettari sono infatti dedicati alla Nosiola).
Le giornate di apertura dell’Enoteca provinciale del Trentino, dedicate alla valorizzazione del vitigno Nosiola, hanno accolto oltre 500 presenze di pubblico, offrendo circa 1.850 degustazioni di vino Trentino DOC/IGT Nosiola, di Trentino DOC Vino Santo e di Grappe del Trentino monovitigno di Nosiola. I laboratori di degustazione hanno inoltre registrato “il tutto esaurito” in tutte e tre le serate dedicate.
Sabato 9 aprile si è invece tenuto presso l’azienda Giovanni Poli a S. Massenza il rito della spremitura delle uve appassite della varietà Nosiola, l’appuntamento clou della manifestazione, anche questo sold-out. I partecipanti, non solo locali, ma anche provenienti dalle province di prossimità e con una buona componente straniera, hanno assistito a uno tra i momenti simbolicamente più importanti che segna il passaggio dalla fase di appassimento su appositi graticci (arèle) alla fase di vinificazione del Vino Santo.
Nello specifico, dopo un percorso trekking sui coltivi della Nosiola, i partecipanti hanno raggiunto la distilleria dove il Gran Maestro della Confraternita della Vite e del Vino, l’associazione che ha lo scopo di sostenere le tradizioni vitivinicole trentine, ha utilizzato un piccolo torchio storico per spremere alcuni grappoli di uva Nosiola e raccogliere alcuni calici di mosto, dando così il via al processo di lavorazione del Vino Santo.

 


La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche