Pietre d’inciampo, si ricordino anche i Martiri di Arco

Claudio Chiarani30/01/20232min
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Il 28 giugno del 1944 quattro cittadini vennero uccisi dai tedeschi ad Arco. Un episodio che Franco Viola ricorda bene sostenendo che anche per loro sarebbe opportuno un segno di ricordo come le Pietre d’inciampo recentemente installate a Riva del Garda. Perché, sostiene l’arcense, questa iniziativa è stata fatta solo a Riva e non ad Arco? I caduti dell’Alto Garda dovrebbero essere ricordati tutti.

Giovanissimo, Franco Viola ricorda bene quei giorni con l’arrivo del commando all’albergo Stazione e come, accompagnati dai cani dobermann, i tedeschi avessero giustiziato nelle loro case i quattro accusati di collaborazionismo con il Comitato di Liberazione Nazionale. Se si ricordano tutti i caduti, sostiene Viola, perché le pietre d’inciampo sono state poste solamente a Riva del Garda a memoria di chi è caduto in mano tedesca? Federico Toti, Giuseppe Marconi, Giovanni Bresadola e Giuseppe Ballanti, questi i nomi dei quattro arcensi uccisi nelle loro case dalla pattuglia guidata dal maggiore Rudolf Tyrolf. Viola conclude la sua riflessione col fatto che in 24 Paesi di tutto il mondo sono state posate oltre 70 mila Pietre d’inciampo, e sarebbe il caso di ricordare anche queste quattro persone e le altre cadute in quei giorni negli altri Comuni dell’Alto Garda.

 

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