“Piano-B” Alto Garda, idee e progetti per i giovani
Si chiama “Piano B” dell’Alto Garda e Ledro ed è una sorta d’incubatoio delle idee che i coordinatori e le associazioni dal quale escono i progetti passati e futuri. “Piano B” pubblica ogni anno un bando volto a raccogliere le iniziative giovanili per poterle vedere realizzate, al quale partecipano anche Enti pubblici e altri del Terzo settore al fine di costruire una rete di elaborati che poi passano al vaglio delle istituzioni pubbliche. Referenti sono l’assessore Tiziana Betta per la Comunità di Valle Alto Garda e Ledro e Simone Fontanelle, delegato per il Comune di Riva alle politiche giovanili. Hanno coordinato l’incontro Diego Farina e Alessandro Riccadonna, referenti tecnico organizzativi in ambito provinciale. Sul tavolo dell’incontro le proposte, i progetti, le idee per il 2024 che i due referenti avranno poi il compito di valutare. L’incontro si è tenuto al Sottotetto Urban Space di Arco. Ha preso parte anche la sociologa Valentina Molin, la quale ha presentato il nuovo gruppo di ricercatrici per una prima fase iniziale del progetto “Non c’è niente da fare”, il cui inizio sarà con la presentazione e il successivo sviluppo di un questionario proposto a ragazzi e ragazze delle classi terze (Media) del territorio. Questo perché prima di spostarsi per il prosieguo dei loro studi in altre città e altri Istituti qui vivono e qui sviluppano idee e progetti. Grazie a quanto sarà raccolto e catalogato si potranno capire i loro interessi, le esigenze, il “cosa vorrei che si facesse” e altro che riguarda la delicata fase dell’adolescenza giovanile. Una Comunità attenta alle loro esigenze, insomma, che grazie al Piano B guarda al loro futuro come “interpreti” della società. Con un particolare “credo”: snellire la burocrazia che troppo spesso “opprime” e demotiva qualsiasi voglia di fare da parte loro (e anche da parte di chi non è più adolescente.