Parcheggio interrato al Parco della Libertà a Riva, avanti con il progetto
Il progetto dell’Amministrazione comunale di Riva del Garda di realizzare un parcheggio interrato nella zona dell’ex cimitero prosegue senza intoppi.
Per la sua realizzazione è stato chiesto un finanziamento di cinque milioni di Euro al Governo centrale, sulla base del progetto chiamato “Rigenerazione”. Se da Roma si saprà l’eventuale buon fine del finanziamento (la risposta dovrebbe arrivare a fine agosto prossimo), l’iter avrà una logica accelerazione dal punto di vista burocratico, ma comunque in un modo o nell’altro si farà. L’affidamento da parte dell’amministrazione comunale all’architetto Lorenzo Tosolini della progettazione del parcheggio è di questi giorni, sindaco e assessori tirano dritto verso una nuova opera che dovrebbe portare “respiro” alla sempre cronica mancanza di stalli per le vetture in centro città. Tuttora adibito a parcheggio, ma con le dovute criticità del fatto di essere “provvisorio” in un’area che, quando piove, presenta allagamenti e altro, quando sarà completato sarà un interrato con quasi 200 posti macchina e 90 per le moto. La superficie, invece, sarà adibita a parco urbano cosicché si vedrà solo verde per tutta l’area interessata. Oggi la metà dell’area è adibita a parcheggio per 170 vetture, il resto è occupato dai cipressi che gli oppositori difendono strenuamente dal loro abbattimento. Il progetto del nuovo parcheggio interrano con parco in superficie sarà presentato entro dicembre 2021.
Intanto non si ferma la protesta del comitato “Assemblea Parco della Libertà” nettamente contrario alla realizzazione del parcheggio e all’abbattimento dei cipressi.
“Apprendiamo – scrivono in una nota – che è stato dato ufficialmente l’incarico di progettazione del parcheggio interrato all’ex cimitero di Riva. La Giunta comunale, in questa come in altri importanti questioni, non si confronta con nessuno. Rimaniamo fermi nella convinzione che i cipressi vanno salvati per quello che sono e per quello che rappresentano. Rimaniamo fermi nella convinzione che i luoghi di memoria vanno amorevolmente curati e salvaguardati. Rimaniamo fermi nella convinzione che, in particolare oggi, davanti ai cambiamenti climatico-ambientali, bisogna intervenire il meno possibile e se si fosse costretti a farlo, usando delicatezza estrema. Per questo pensiamo – conclude il comunicato degli ambientalisti – come abbiamo sempre detto, che l’ex cimitero in questi ultimi vent’anni non doveva essere sostanzialmente dimenticato ma bisognava curarlo e proteggerlo. Del resto, la furia tesa al “rinnovamento” l’abbiamo già sperimentata con il taglio di cinque Pinus Pinea in zona Rione Degasperi e la loro sostituzione con aceri. Da giganti a nani”.