Asino predato dall’orso vicino a Trento: “Già attivi come prevede il protocollo”

Redazione14/04/20243min
ASINO UCCISO SOPRAMONTE DA ORSO



 

“La sicurezza delle persone e dei beni è e rimarrà per noi una priorità assoluta. Rispetto alla delicata e difficile gestione dei grandi carnivori, la Provincia sta seguendo scrupolosamente quanto prevede lo specifico protocollo”.
È questa la precisazione dell’assessore provinciale all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca in relazione alla recente predazione di un asino ad opera di un orso che ha creato particolare clamore data la localizzazione a Trento, nella circoscrizione di Sopramonte.
È il tema del monitoraggio, ed in particolare la tecnica dell’applicazione del radiocollare, a richiedere doverose precisazioni: “Gli esperti – spiega l’assessore – ci dicono chiaramente che nessuno in Europa o altrove ha mai nemmeno ipotizzato di radiocollare “tutti gli orsi” di una popolazione e nemmeno la maggior parte di essi, perché, semplicemente, non è possibile. Questa tecnica può invece risultare utile se applicata in modo mirato, su esemplari target specifici, sia per fini di ricerca scientifica che per la gestione dei cosiddetti orsi problematici. Ed è su questo secondo versante che la Provincia interviene ogniqualvolta è opportuno – e questo ce lo dice il Pacobace (il Piano di azione per la conservazione dell’orso nelle Alpi centro orientali) – radiocollarando specifici esemplari”.
A proposito di Pacobace, sono ancora gli esperti del Servizio faunistico della Provincia a precisare che l’episodio di Sopramonte potrebbe rientrare nella fattispecie n. 10 (su una scala di problematicità crescente da 1 a 18). Siamo cioè in presenza di un orso che “causa danni nelle immediate vicinanze di abitazioni”. Per questo sono stati attivati dal Servizio foreste dei controlli specifici in zona per verificare se questo rimane, come appare al momento, un episodio isolato. Se invece l’orso dovesse essere avvistato o fossero rinvenuti elementi per definire il suo comportamento “seriale” si aprirebbe la procedura di applicazione del radiocollare (prima occorre, bene ricordarlo, catturarlo e narcotizzarlo).
Il dispositivo, si ricorda, facilita il monitoraggio intensivo nonché l’esecuzione delle eventuali azioni di dissuasione con cani e munizioni in gomma ed infine, ove ciò non dovesse bastare, l’abbattimento dell’orso.

“L’Amministrazione – conclude l’assessore – agisce dunque seguendo tale preciso protocollo, non sottovalutando alcun accadimento, ritenendo al contrario che il principio di precauzione debba guidare le scelte gestionali, a maggior ragione se e quando possono esserci potenziali minacce per la sicurezza pubblica”.

L’invito alla cittadinanza resta quello di attenersi alle buone norme di comportamento suggerite dagli esperti nelle aree frequentate dai grandi carnivori e di seguire i consigli sul sito https://grandicarnivori.provincia.tn.it

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