Olio del Garda, cresce la domanda ma scarseggia l’offerta

Claudio Chiarani08/02/20223min
ulivi olio alto garda

La domanda di olio del Garda, il prezioso nettare altogardesano, sta crescendo al livello europeo, e non solo. Un incremento di almeno il 10%, laddove le richieste arrivano dai Paesi nordici ma anche da Stati Uniti, Medio Oriente e perfino Asia. Ma ora, proprio quando la domanda cresce, l’offerta purtroppo non la riesce a soddisfare. Il perché è noto: dopo annate record per quantità raccolta, ne seguono altre decisamente scarse, come l’ultima del 2021 che ha visto un 90% in meno, e quella del 2019,  che fu altrettanto scarsa nella presenza di olive sulle piante. Tradotto: 1.852 quintali raccolti contro i 56.912 del 2020. Il calcolo è presto fatto, e se si va a vedere anche la raccolta D.o.p. (3.423 del 2021 contro i 411.000 del 2022), ci si deve tristemente rassegnare ad annotare i freddi numeri e pensare in positivo per quest’autunno. Quel poco che si è riusciti a produrre costa e, quindi, bisogna centellinarne l’uso.
Piangono i 1.800 produttori di olio locali e piangono anche quelli della fascia intera del più grande lago italiano, ben 563, che chiedono aiuti. Sostegni finanziati per un totale di 30 milioni di Euro, che vengono però stanziati solamente per chi ha più di due ettari coltivati ad olivo, chi è sotto rimane a bocca asciutta. In pratica quasi tutti i produttori locali. Lo scrive nero su bianco il Decreto ministeriale del 23 novembre scorso, con i quasi 500 soci del Consorzio di tutela dell’olio extravergine d’oliva Dop, agricoltori in ginocchio e senza sostegni.
È stato come tornare al 2019, ha spiegato il direttore di Agraria Riva Massimo Fia in risposta alla stampa, ma cercare il perché di questa alternanza è difficile. Nel 2020 la raccolta aveva superato del 40% quella del 2018, altro anno che aveva segnato un record nella raccolta con poco meno di 3.000 tonnellate. 4.000, infatti, furono quelle del 2020 per una produzione di olio che aveva superato le 500 tonnellate con una resa pari al 12,5%. Agraria vende olio (in tempi “normali”) per una cifra che si attesta sui 2 milioni e mezzo di Euro sui 12 milioni di ricavi della Cooperativa, e il 2022 avrebbe fatto registrare un altro record, ma così non è stato.


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