Offese al presidente Mattarella: indagato un commerciante arcense
Nell’ambito delle perquisizioni ordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, tese a identificare le persone che avrebbero offeso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, c’è anche quella che all’alba di martedì 11 maggio ha svegliato una tranquilla famiglia di Arco.
Mentre si apprestava a fare colazione si è vista i Militi alla porta e, una volta fatti entrare, lo sgomento è stato totale. Perché, si sono chiesti tutti? Sembra che l’anno scorso il capo famiglia abbia scritto un tweet dai contenuti ritenuti offensivi (tutto da verificare, ovviamente, se offensivo o critico del suo operato) nei confronti del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Un tweet dai contenuti che non conosciamo (e che non ricorda nemmeno l’uomo trattenuto in caserma per accertamenti tutta la mattinata), ma tanto è bastato ai Carabinieri del Ros su ordine, appunto, della Procura della Repubblica di Roma, di effettuare le perquisizioni nelle abitazioni di undici persone in tutta Italia tra cui il nostro concittadino. Perquisizioni che agenti della Polizia Postale, della Digos e dei Ros, appunto, stanno facendo in otto città italiane. Latina, Roma, Bologna, Torino, Padova, Perugia, Verbania e Trento, come si legge nelle notizie che stanno riempiendo le prime pagine di tutte le agenzie di stampa dalle dieci di questa mattina. Tra i fermati per accertamenti anche un professore universitario che avrebbe legami con gruppi e militanti d’ispirazione suprematista e antisemita, in particolare con la piattaforma social (una sorta di Facebook) russa VKontakte. E, ovviamente, in rete sono subito apparsi i primi tweet con scritto “se qualcuno avesse ancora dubbi sul clima che si respira in Italia, vi comunico che oggi sono scattate perquisizioni in tutta Italia contro undici cittadini che avevano osato criticare aspramente Mattarella in rete”.