Nuove case in via Passirone ad Arco: le osservazioni di Mazzoldi, Bertamini e Ulivieri
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Il Piano di Riqualificazione Urbana (PRU) di via Passirone, a San Giorgio di Arco, continua a tenere banco. Con riflessi soprattutto sugli indirizzi di governo della prossima giunta comunale che uscirà dalle urne del prossimo 4 maggio. Il privato infatti intende realizzare quattro edifici a destinazione residenziale, ma i residenti della frazione arcense, come emerso nell’ultima assemblea del Comitato di partecipazione, hanno espresso forti perplessità per il forte aumento antropico. I capigruppo dell’attuale maggioranza, Stefano Mazzoldi, Cesare Bertamini e Tommaso Ulivieri, hanno presentato in Comune osservazione puntuale al Pru di via Passirone, per sollecitare “la definizione chiara della presenza di un interesse pubblico superiore rispetto alle previsioni del PRG”. Chiedendo di: adeguare la viabilità di via Passirone, già oggi insufficiente, indicare nel piano la dimensione minima degli appartamenti e la destinazione a residenza, inibendo integralmente la presenza di case vacanze o affitti brevi; agevolare l’insediamento di famiglie e limitare il carico antropico e il flusso veicolare. Ma non solo.
Per motivare le osservazioni, i tre consiglieri di maggioranza spiegano l’iter della pratica.
“Il 22 dicembre 2023, la società MAK Enterprise s.r.l. ha presentato domanda di approvazione del “Piano Attuativo di Riqualificazione Urbana (PRU) – via Passirone” – scrivono Mazzoldi, Bertamini e Ulivieri – Si tratta di un piano di iniziativa privata che, dopo la fase di deposito, raccolta osservazioni e valutazione tecnica delle stesse, sarà sottoposto alla valutazione della Giunta comunale, la quale potrà esprimersi in merito, approvando o respingendo la proposta di piano”.
“La relazione tecnico-illustrativa generale, depositata sul sito del Comune e redatta dall’architetto Brunella Avi per conto di Mak Enterprise Srl, prevede quanto segue:
– la costruzione di 4 edifici a destinazione residenziale, per una SUN complessiva massima di 4.454,87 mq da indice di piano, oltre a circa 123,00 mq di premialità per edilizia sostenibile, in parte da vincolarsi a residenza ordinaria ai sensi dell’art. 57 della l.p. 1/2008. Un progetto che prevede la costruzione di 4 edifici residenziali, con parziale recupero di edifici esistenti. L’area interessata riguarda un lotto molto ampio adiacente a via Passirone;
– l’individuazione di percorsi interni a servizio delle nuove palazzine;
– l’arretramento del muro di confine della proprietà privata lungo tutto il fronte Sud del lotto e la realizzazione dell’allargamento stradale di via Passirone, con cessione gratuita dello stesso al Comune di Arco;
– la realizzazione dei parcheggi pertinenziali dei futuri alloggi prevalentemente al piano interrato, mentre in superficie saranno ricavati alcuni posti per la sosta veloce e/o per disabili;
– la definizione della nuova quota naturale di terreno a livello +125,50 m.
– Inoltre, si rileva l’intenzione di realizzare 53 appartamenti, distribuiti tra i diversi edifici. L’area in questione è situata tra via Cavallo e via Passirone, ad ovest del centro storico di San Giorgio e a sud dell’ex piano attuativo PL9”.
Alla luce di questi elementi, i tre capigruppo della Maggioranza consiliare di Arco – Stefano Mazzoldi, Cesare Bertamini e Tommaso Ulivieri – hanno proposto le seguenti considerazioni.
“La scelta di proporre un Piano attuativo, anche se coerente con le previsioni del PRG, implica che il privato chiede esplicitamente l’accordo della Giunta Comunale, quale garante dell’interesse pubblico – scrivono i tre capigruppo – Ma il privato non indica quale sia questo maggior interesse pubblico, che osservando la proposta gli scriventi non hanno rilevato. Inoltre nel piano non è nemmeno specificato il rapporto con le aree limitrofe su cui il PRG prevedeva il PL9, scaduto diversi anni or sono e mai attuato. Una pianificazione coerente, oggi deve tener conto dell’originale destinazione agricola punteggiata da grandi capannoni da demolire e riqualificare”.
“I sottoscritti ci tengono a ricordare alla Giunta che la precedente amministrazione, dopo la scadenza del PL9, aveva ri-convertito le aree ad uso agricolo prevedendo la riqualificazione dei capannoni abbandonati (con forte riduzione delle cubature) – precisano ancora – tale destino urbanistico rimane più che mai valido oggi, e non ha potuto essere portato a termine in precedenza poiché le aree del PL9 erano oggetto di contenzioso nell’ambito di un colossale iter fallimentare oggi concluso, per cui l’intervento urbanistico era a rischio di illegittimità”.
Osservazioni e raccomandazioni alla Giunta comunale.
In particolare il maggior interesse pubblico può ritrovarsi nella risposta ai seguenti bisogni:
1. È necessario adeguare la viabilità di via Passirone, già oggi insufficiente, anche per tenere conto dell’eventuale aumento di carico antropico: è necessario lo sviluppo di soluzioni alternative alle attuali interessando anche via Cavallo a nord, con un collegamento che attraversi le aree dell’ex PL9; l’utilizzo di viabilità alternativa sarà necessario anche nella fase di cantierizzazione, pertanto le opere pubbliche dovranno essere realizzate prima delle opere private.
2. È necessario acquisire a favore del pubblico il tratto contiguo al rio Galanzana, per lo sviluppo della viabilità ciclopedonale e viabilità ordinaria di collegamento tra via Passirone, via Papa Giovanni XXIII e via Cavallo come menzionata al punto precedente.
3. È necessario che il piano preveda uno sviluppo dell’area con un indice di utilizzazione fondiario (ovvero lo sviluppo di una cubatura edilizia) vicino al minimo indicato dal PRG (0,36 mq/mq) piuttosto che al valore massimo attualmente indicato dai proponenti il piano attuativo (0,60 mq/mq); la normativa del PRG, prevede che questo tipo di aree (residenziale B4 – di completamento semi-estensivo) abbiano una densità compresa tra un massimo di 0,60 mq/mq e un minimo di 0,36 mq/mq; tale riduzione delle dimensioni di edificato dovrà essere soprattutto nei termini di una riduzione di altezza.
4. È necessario che venga indicata nel piano la dimensione minima degli appartamenti e la destinazione a residenza, inibendo integralmente la presenza di case vacanze o affitti brevi; è estremamente necessario agevolare l’insediamento di famiglie e limitare il carico antropico e il flusso veicolare; ciò in coerenza con la linea di indirizzo seguita dall’Amministrazione negli ultimi anni, orientata a sostenere la residenzialità e le famiglie.
5. È necessario che vengano inseriti nell’area di piano sistemi di Drenaggio Urbano Sostenibile; si tratta di elementi di sviluppo sostenibile e di mitigazione degli effetti meteorici e delle isole di calore, cosiddetti “rain garden”, su cui questa Amministrazione sta realizzando un ambizioso progetto, integrato con uno studio dettagliato del territorio.