Nomine Amsa, scontro politico: per le minoranze dalla sindaca “ricostruzioni fuorvianti”

Si accende lo scontro politico ad Arco attorno alle nomine del nuovo Consiglio di amministrazione di Amsa srl, la società partecipata che gestisce servizi fondamentali per la città. Dopo le dichiarazioni della sindaca Arianna Fiorio, che giovedì 4 settembre ha presentato la nuova composizione del CdA parlando di una scelta aperta e rispettosa anche delle opposizioni, arriva la replica dura dei gruppi di minoranza Partito Democratico con Campobase, Lista Amistadi e Arco Dinamica.
La polemica sulla rappresentanza delle opposizioni
Al centro del dibattito c’è la nomina di Maria Luisa Tavernini, figura con esperienza amministrativa, che la sindaca avrebbe indicato anche come segnale di apertura verso le minoranze. Una lettura che però viene nettamente respinta.
“Attribuire questa scelta a un’indicazione delle opposizioni – scrivono in un comunicato congiunto i tre gruppi – è fuorviante e lesivo della correttezza istituzionale. Non rappresenta in alcun modo una nostra proposta, e riteniamo grave che su un tema delicato come trasparenza e partecipazione democratica si diffondano ricostruzioni parziali e non veritiere”.
Parole che non lasciano spazio a dubbi: per le minoranze, l’interpretazione offerta dalla sindaca Fiorio sarebbe una forzatura politica, volta a presentare come condivise scelte che in realtà non lo sono state.
Le perplessità sugli altri nomi
Il comunicato si sofferma anche sulla composizione complessiva del CdA, esprimendo “alcune perplessità” soprattutto sulla cosiddetta figura “di esperienza”. Qui il riferimento va a un componente che avrebbe già ricoperto lo stesso incarico per ben nove anni consecutivi: una scelta giudicata poco coerente con la linea di rinnovamento che la stessa sindaca, in altre occasioni, ha più volte rivendicato come tratto distintivo della sua amministrazione.
Sugli altri nominativi, le minoranze adottano per ora un atteggiamento di attesa: “Non disponiamo di informazioni sufficienti sui rispettivi profili e ci riserviamo di monitorarne attentamente le azioni per una valutazione più accurata”.
Trasparenza e vigilanza
Oltre alla polemica contingente, il messaggio lanciato dalle minoranze è più ampio e riguarda il metodo con cui vengono gestite le partecipate comunali. “Continueremo a vigilare – si legge nella nota – affinché le nomine siano improntate a criteri di competenza, trasparenza e reale condivisione, nell’interesse esclusivo della comunità di Arco”.
Un caso che apre riflessioni più ampie
La vicenda Amsa mette in evidenza un tema ricorrente nella politica locale: quanto spazio viene realmente concesso alle opposizioni nella gestione delle società partecipate? E fino a che punto la retorica del rinnovamento riesce a conciliarsi con la necessità di mantenere continuità ed esperienza nelle governance?
Domande che restano aperte, ma che inevitabilmente accompagneranno il lavoro del nuovo CdA nei prossimi mesi. Intanto, lo scontro tra maggioranza e opposizioni segna un nuovo capitolo di tensione nella vita politica arcense, segnalando che il terreno delle partecipate è – e rimane – uno dei più sensibili e divisivi.
(n.f.)