Nomine AMSA, le minoranze interrogano: “Incompatibilità e possibili ricadute per il Comune”

Le nomine al Consiglio di amministrazione di AMSA S.r.l., società partecipata del Comune di Arco, finiscono al centro di una nuova polemica politica. I consiglieri comunali Nicola Cattoi (Campobase) e Gabriele Andreasi e Dario Ioppi (Partito Democratico) hanno depositato un’interrogazione rivolta alla sindaca Arianna Fiorio per chiarire presunte incompatibilità tra i componenti designati e i loro incarichi in altri enti e realtà locali.
Le nomine contestate
Con Decreto sindacale n. 12/2025, la sindaca Fiorio ha nominato i cinque rappresentanti del Comune nel CdA di AMSA: Cinzia Capra, Paolo Giovanazzi, Bruno Lunelli, Mattia Riccadonna e Marialuisa Tavernini.
Nel provvedimento si afferma che la scelta è avvenuta “dopo approfondito esame delle candidature, anche con colloqui personali”, nel rispetto dell’equilibrio di genere e a seguito dell’acquisizione delle dichiarazioni sostitutive con cui i candidati attestavano l’assenza di cause di ineleggibilità, incompatibilità e inconferibilità.
I casi sollevati dalla stampa
Nei giorni scorsi il quotidiano L’Adige (edizioni 10 e 11 settembre) ha però riportato notizie circa possibili situazioni di incompatibilità che riguarderebbero alcuni membri del nuovo CdA:
Paolo Giovanazzi e Bruno Lunelli, per la contemporanea presenza nel CdA di Coop Alto Garda, condizione che secondo alcune interpretazioni potrebbe essere in contrasto con il ruolo in AMSA.
Marialuisa Tavernini, in quanto dipendente della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro, situazione che potrebbe confliggere con la nomina ricevuta.
Lo stesso Bruno Lunelli, inoltre, siede anche nel CdA della Fondazione Comunità di Arco, circostanza che richiama alcune dichiarazioni passate della sindaca Fiorio, quando aveva criticato la ricorrenza degli stessi nomi nei diversi consigli di amministrazione, annunciando l’intenzione di voltare pagina.
I rischi per il Comune
Secondo l’interrogazione, se le incompatibilità fossero confermate, le conseguenze potrebbero essere pesanti:
danno erariale, nel caso in cui venissero corrisposti compensi o rimborsi a persone prive di titolo legittimo;
danno d’immagine, con perdita di fiducia da parte dei cittadini e rischio di censura politica;
invalidità degli atti societari approvati con la partecipazione di membri non legittimati, con ricadute su contratti, bilanci e decisioni strategiche di AMSA.
Non ultimo, i consiglieri evidenziano come un eventuale decadimento del CdA aggraverebbe i già noti ritardi nella procedura di selezione per la gestione del bar del Casinò di Arco, bloccata da mesi proprio in attesa dell’insediamento del nuovo consiglio.
Le domande alla sindaca Fiorio
Il documento depositato in Comune chiede alla prima cittadina di chiarire, punto per punto:
Se il ruolo di membro del CdA della Fondazione Comunità di Arco sia compatibile con quello in AMSA.
Se le incompatibilità riportate dalla stampa corrispondano al vero.
Come sia stato possibile non rilevare eventuali incompatibilità in fase di verifica preliminare, nonostante i colloqui e l’analisi dei curricula.
Quali controlli concreti siano stati effettuati dall’amministrazione e con quali esiti documentati.
Quali azioni intenda intraprendere in caso di conferma delle incompatibilità, a tutela dell’ente sul piano giuridico, economico e reputazionale.
Una questione che può diventare politica
I firmatari hanno chiesto che l’interrogazione venga discussa nel prossimo Consiglio comunale, con risposta scritta della sindaca. Non escludono inoltre di trasformare il documento in una mozione, aprendo così un vero confronto politico sull’operato della Giunta Fiorio.
La vicenda intreccia aspetti giuridici e amministrativi con il tema, più ampio, della trasparenza e del rinnovamento nella gestione delle partecipate comunali. Sullo sfondo rimane una domanda di fondo: le nomine alle società pubbliche devono rappresentare continuità con le figure più attive della comunità o aprirsi a volti nuovi, nel segno della discontinuità annunciata in campagna elettorale?
Il prossimo Consiglio sarà l’occasione per capire quale direzione intende imboccare l’amministrazione e quale sarà la risposta della maggioranza a un’interrogazione che rischia di trasformarsi in uno dei primi veri banchi di prova politici per la sindaca Arianna Fiorio.
(n.f.)