No al “sacrificio” di area agricola al Cretaccio ad Arco

Claudio Chiarani05/09/20202min
SAN GIORGIO E ZONA INDUSTRIALE ARCO

L’area agricola in zona “Cretaccio”, a nord del Brione e, dunque, in territorio del Comune di Arco, non va utilizzata per realizzarvi il futuro snodo intermodale che asservirà al costruendo tunnel Loppio – Busa. A dirlo la Coldiretti che contesta, così, il Piano stralcio della mobilità della Comunità di Valle. Romano Calzà, presidente di Coldiretti è totalmente contrario, soprattutto dopo essere venuto a conoscenza delle idee da terze persone, nemmeno direttamente. “Ettari di pregiata area agricola – afferma in una nota – che dovrebbero essere sacrificati al futuro sistema di scambio intermodale (o Hub se si preferiscono i termini inglesi) di tutta la Busa. Via le viti e avanti con le strade, preferite alla coltivazione delle preziose uve di qualità, per farne un parcheggio di attestamento per le vetture in arrivo da Rovereto. Un luogo dove lasciare parcheggiate le macchine, fare una stazione ferroviaria e uno scalo merci. Poi, se andasse in porto anche un tunnel sotto il Brione per arrivare a Porto S. Nicolò”. Coldiretti è fermamente contraria a tutto ciò, ossia la previsione di trasformare l’ennesima area agricola (si parla di ettari ed ettari di terreno) in “risposte alla mobilità” dell’intero Alto Garda. Come se non bastasse già ciò che è stato “sacrificato” in zone di pregio come Caneve ad Arco e Baltera a Riva, dove tra l’altro i parcheggi quando non ci sono eventi fieristici rimangono desolatamente vuoti. Perché non potenziare gli esistenti con altro spazio interrato? La soluzione dice sempre Coldiretti sarebbe senz’altro migliore. Per l’Hub, infine, la soluzione non sembra sia di quelle che possa dare risposte alle esigenze di movimentazione merci dell’Alto Garda, visto anche che la stessa Commissione urbanistica ha espresso dubbi in merito. “Chiediamo alle prossime amministrazioni comunali – sottolinea e conclude Calzà – di rivedere il Piano stralcio della mobilità in toto, prestando più attenzione all’agricoltura locale e dare il sostegno che merita al settore.”

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