Lupi in Trentino, Fugatti: “Problema di sicurezza pubblica”. Il sindaco di Folgaria: “Non abbatteteli”
Il Trentino è pronto ad accogliere il progetto di sperimentazione relativo alla gestione del lupo, il cui comportamento in alcuni casi si configura come un problema di sicurezza pubblica. “Da tempo la Provincia è all’opera per individuare le soluzioni migliori per la gestione dei grandi carnivori. Tanto che siamo arrivati anche ad un’apertura del ministro Roberto Cingolani per un progetto sperimentale dedicato al lupo” sono state le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Commissario del Governo, prefetto Gianfranco Bernabei e alla quale hanno preso parte anche il sindaco di Folgaria Michael Rech, il dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna Raffaele De Col, i vertici delle Forze di polizia territoriali, i rappresentanti del Corpo forestale del Trentino e di Ispra. La riunione è stata convocata in seguito all’episodio di sabato pomeriggio sugli Altipiani cimbri, dove un cane è stato predato da un branco di lupi, alla presenza del padrone che ha assistito alla scena a poche decine di metri di distanza. Secondo quanto è stato accertato, sul territorio provinciale sono presenti oltre 20 branchi di lupo: uno di questi si sposta tra la Vigolana, Folgaria e il Vicentino. Il Corpo forestale proseguirà intanto il lavoro di monitoraggio, anche sulla base di tracce generiche.
“Non mi pare la questione del lupo in Trentino possa essere trattata con una campagna di abbattimenti: nel 2022 deve esserci la capacità politica di prevedere dei percorsi di convivenza con la fauna selvatica, come avviene in America del Nord”. Così, il sindaco di Folgaria, Michael Rech, intervenendo a conclusione della seduta tematica del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in provincia di Trento. “L’identità delle popolazioni di montagna non comprende al momento la convivenza con lupo, che si considerava estinto da oltre cento anni. Per la celerità con la quale la specie si è diffusa recentemente, abbiamo quindi rilevato la mancanza di un’adeguata comunicazione tra la popolazione e gli ospiti sulla convivenza e sulla gestione ambientale”, ha poi detto Rech, che ha chiesto di avviare un confronto continuo tra gli enti locali, l’amministrazione provinciale e le istituzioni nazionali sull’argomento. A quanto riferito all’ANSA dal sindaco di Folgaria, il comportamento tenuto dal branco durante l’episodio di sabato scorso non è considerato anomalo dagli esperti intervenuti durante la riunione del comitato, in quanto i cani domestici sono visti dai lupi come delle prede.