Livello del Garda ai minimi storici, urgono soluzioni

Sarà un anno molto difficile per il lago di Garda. A questa amara considerazione sono giunti i sindaci dei paesi che gravitano sulle sue sponde trentine, venete o lombarde. Il livello basso è sotto gli occhi di tutti, e la bianca distesa di sassi che affiorano è preoccupante. Si è visto, però, di peggio, ma questo non deve assolutamente consolare, ed è per questo che si sta cercando la soluzione in ambito Comunità del Garda, l’ente che annovera anche Riva del Garda e Nago Torbole. La prima riunione dei sindaci è convocata per venerdì 13 gennaio, dove si discuterà per adottare urgenti soluzioni condivise per far si che il Garda non soffra ulteriormente. Qualcosa dal cielo in questi giorni è arrivato, ma poco, in montagna la neve latita e, dunque, è necessario dare dei parametri per il prelievo dalla diga di Salionze da dove esce l’acqua per la pianura padana.
Sabato 21 gennaio, poi, si riunirà l’assemblea della Comunità del Garda, momento generalmente previsto per la discussione del bilancio dell’ente, ma vista l’urgenza si parlerà ancora di livelli del grande lago italiano. Toccherà alla senatrice Mariastella Gelmini, presidente della Comunità del Garda tracciare le linee guida, mentre il segretario Lucio Ceresa porrà l’accento sui grandi cambiamenti climatici che stanno determinando, inutile negarlo, questa delicata situazione. Considerato che lo scarico d’acqua a Salionze non supera i 14 metri cubi al secondo, minimo vitale per alimentare il fiume Mincio e i laghi di Mantova, saranno i grandi terreni agricoli del mantovano dove si coltiva mais e riso che non potranno più ricevere acqua come in passato. I rischi, logicamente, sono anche per la prossima stagione estiva. Un risparmio di acqua richiesto anche dal sindaco di Arco Alessandro Betta, il quale ha fatto sapere che ormai si rende necessario un vertice permanente sul problema.