L’invasione della Russia in Ucraina: ripercussione economica sul turismo gardesano?
Neanche il tempo di pensare ad una positiva ripresa per la prossima stagione estiva, grazie all’allentamento della pandemia, che arrivano dall’est Europa segnali preoccupanti sulla stabilità globale. In questi giorni tutto il mondo sta guardando con apprensione al conflitto tra i due Paesi, e alla vita delle persone coinvolte.
Come tutti i conflitti avrà ripercussioni in tutto il comparto economico mondiale e anche su quello che ci riguarda più da vicino, ovvero quello turistico. Quante e quali conseguenze potrà avere l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sul turismo proveniente dai Paesi dell’Est per il Garda trentino? Nel 2019, prima della pandemia, il turismo dell’Est aveva avuto un interessante incremento con un +35% in confronto all’anno precedente.
Abbiamo chiesto a Petra Mayr, presidente dell’Associazione Albergatori del Trentino, sezione Alto Garda e Ledro, Enzo Bassetti, presidente dell’Unione Albergatori dello stesso Ente e al direttore di Garda Dolomiti S.p.A. Oskar Schwazer di provare a ipotizzare uno scenario per la stagione 2022.
“In questo momento – ha detto la presidente di Asat Petra Mayr – penso che la prima preoccupazione debba essere per l’incolumità degli ucraini, mentre per le sanzioni sulla Russia occorre attendere le posizioni ufficiali del Governo e dell’Europa. Per il momento Asat non ha ancora preso una posizione ufficiale in merito ad una ripercussione sull’economia locale. Ora mi trovo in Germania e posso solo dire che, da quanto sento dai media locali tedeschi, c’è una grande preoccupazione e altrettanta insicurezza nella popolazione per questo conflitto”.
“Per quanto riguarda tutto quello che sta succedendo un Ucraina – dice Oskar Schwazer – bisognerà vedere cosa succede nei prossimi giorni, è ancora troppo presto per fare ipotesi sulle eventuali ripercussioni in ambito turistico”.
Il presidente di Unat Enzo Bassetti: “È presto per dire quante e quali ricadute potrà avere sulla stagione turistica la guerra in Ucraina. Al momento c’è ovviamente grande preoccupazione. Poi dipenderà da come si evolve il tutto, ossia se la guerra sarà breve e se potrà terminare in un paio di settimane, non penso che avremo grandi contraccolpi. Il turismo russo, va detto, non è significativo per la nostra zona. Piuttosto, potrebbe diffondersi una preoccupazione generale e, alla fine, una paura che potrebbe incidere in generale sulla mobilità. In poche parole, che sarà meglio restarsene a casa. Inoltre ci sarà da tener conto se e quali costi aumenteranno. Le materie prime, l’energia, il gas, cause che provocheranno una minore capacità di spesa delle famiglie e, in ultima analisi, della loro possibilità di andare in vacanza”.