L’emozione di “Dream” per il riconoscimento UNESCO della Cucina Italiana

Redazione11/12/20256min
dreasm parigi


 

La notizia è fresca di giornata: la cucina italiana è ufficialmente Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
A Nuova Delhi, il Comitato intergovernativo UNESCO ha votato all’unanimità per inserire l’intero patrimonio gastronomico del nostro Paese nella prestigiosa lista mondiale. Per la prima volta non un singolo piatto, ma un intero sistema fatto di tradizioni, gesti, conoscenze e relazioni sociali viene riconosciuto come bene dell’umanità.
E l’Italia festeggia. Il Trentino festeggia. E festeggia anche Arco, grazie alla voce emozionata di DREAM APS, l’associazione guidata dalla inesauribile Daniela Vassallo, che da anni porta avanti un progetto unico di inclusione sociale attraverso la cucina.

 

DREAM APS: “Abbiamo impastato bellezza, una mela alla volta”
Mentre la notizia correva sui canali internazionali, DREAM APS ricordava su Facebook la propria partecipazione all’evento del 21 ottobre scorso a Parigi, nel cuore della candidatura UNESCO.
Una frase racchiude il senso del loro contributo: «Noi abbiamo contribuito con ciò che sappiamo fare meglio: impastare bellezza, una mela alla volta.»
Sono le mele dello strudel trentino, preparato nel laboratorio di via Caduti di Cefalonia, dove ogni giorno i ragazzi speciali dell’associazione trasformano ingredienti semplici in un messaggio di inclusione e comunità.
E oggi, questo strudel simbolico è parte di una festa nazionale.

Dalla cucina all’inclusione: un progetto che vola da Arco ad Assisi e Parigi
Il riconoscimento UNESCO arriva dopo un anno già ricco di soddisfazioni per DREAM APS: la scorsa estate, i ragazzi sono stati ospiti al G7 di Assisi, su invito della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, che l’associazione definisce «una persona speciale» per il sostegno concreto che offre a queste realtà.
È un cammino che unisce tradizione culinaria, impegno sociale e crescita personale.
E la giornata di oggi è la conferma che anche le storie nate in piccoli laboratori possono contribuire a un patrimonio universale.

Fontanari (Associazione Ristoratori del Trentino): “Un passaggio storico, un’opportunità per tutto il territorio”
Con grande soddisfazione è arrivata in redazione anche la nota ufficiale di Confcommercio Trentino, che accoglie con entusiasmo la decisione dell’UNESCO.
Il presidente dell’Associazione Ristoratori del Trentino, Marco Fontanari, parla di un riconoscimento storico: «La proclamazione dell’UNESCO rappresenta un passaggio storico per tutto il settore della ristorazione italiana. È un riconoscimento che valorizza la nostra identità culturale, la qualità delle produzioni e il lavoro quotidiano dei professionisti. Anche il Trentino, con la sua ricchezza di prodotti tipici e la professionalità dei suoi ristoratori, trova in questa notizia un importante elemento di rilancio e visibilità internazionale.»
Fontanari esprime anche un ringraziamento istituzionale: «Desidero ringraziare il Governo per l’impegno nella candidatura, tutti gli operatori del settore e, in particolare, la FIPE-Confcommercio per l’eccellente lavoro di rappresentanza e valorizzazione a livello nazionale e internazionale.»

Turismo, territorio, qualità: le nuove opportunità
Per il presidente, questo riconoscimento non è solo una medaglia da appendere, ma un motore di sviluppo: «È un’occasione per consolidare il legame tra enogastronomia, turismo e filiere locali. Le nostre imprese sono pronte a raccogliere questa sfida promuovendo qualità, sostenibilità e accoglienza.»
E, come sottolinea in chiusura: «La cucina italiana è un patrimonio vivo: richiede formazione continua, attenzione alle materie prime e capacità di interpretare il territorio senza tradirne l’essenza.»
Un messaggio che trova un’eco forte anche nella filosofia di DREAM APS, dove la cucina è gesto, cura, attenzione e comunità.

Quando la cucina diventa identità e inclusione
La proclamazione UNESCO è un riconoscimento che appartiene a ristoratori, produttori, chef, famiglie, territori, tradizioni.
E oggi appartiene anche ai ragazzi di Arco che, “una mela alla volta”, hanno impastato parte di questa storia.

La cucina italiana entra nel patrimonio dell’umanità.
E il Trentino, con le sue mani, i suoi sapori e i suoi progetti di inclusione, c’è.
Eccome se c’è. (n.f.)