Le gelate hanno danneggiato anche i frutteti dell’Alto Garda
Il terreno arido e secco, dopo un mese povero di piogge, e le temperature scese a 4-5 gradi sotto lo zero nelle notti scorse possono aver creato danni anche alle colture dell’Alto Garda.
Dopo una prima verifica in campagna si teme che sia l’aspetto quantitativo che qualitativo siano compromessi, in alcuni casi i danni arriverebbero all’80% del prodotto. Gelate anomale simili si sono verificate solo nel 1997 e 2017, ma questa volta i danni ipotizzati potrebbero essere maggiori. Solo nelle prossime settimane si capirà se, accanto alla perdita quantitativa, si dovrà aggiungere anche un calo della qualità finale del prodotto Con il passaggio all’irrigazione a goccia sono stati dismessi dai Consorzi di riferimento gran parte degli impianti antibrina. È stato così impossibile ricoprire le piante ed il fiore con uno strato di ghiaccio esterno protettivo, una soluzione attivata solo in alcuni appezzamenti privati dotati di questo sistema. È ancora difficile capire lo stress termico subito da piante e frutto e le ripercussioni sulla sua qualità finale ma pare che tutte le qualità varietali sembrano colpite. Parte dei danni potrebbero essere coperti dalle polizze assicurative (se stipulate) anche con l’intervento del consorzio difesa produttori agricoli (Codipra), per gli altri è più difficile trovare una soluzione ed indennizzo. Quest’anno la Cooperativa sperava di tornare a 120-130 mila quintali di mele conferite dopo il calo del 2020 a 90 mila quintali (per alcune gelate primaverili), cifra che al momento pare inavvicinabile dopo tali gelate. Le ipotesi più generose danno un calo della produzione attorno al 50% ed una qualità non ottima.