Lavori al Camping Maroadi, Sindaco di Arco rischia rinvio a giudizio

Claudio Chiarani09/02/20222min
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Sono trascorsi tre anni da quando, presso il cantiere del Campeggio Maroadi ad Arco, avvenne un incidente sul lavoro che portò alla luce un ampliamento del quale mancava l’autorizzazione. Autorizzazione che sarebbe arriva dopo pochi giorni, ma scattò un’indagine dell’Autorità preposta che fece scoprire che si stava lavorando senza licenza comunale, ma solo con la promessa che sarebbe arrivata. Si trattava di una struttura turistica e i proprietari volevano portare a termine i lavori i tempo per offrirla ai turisti. Le colpe ricadettero sul Comune che, si presuppone, non vigilò sul cantiere. “Tentato abuso d’ufficio in concorso” è la richiesta del Procuratore capo Aldo Celentano.
L’udienza preliminare è prevista per il 7 aprile e se il giudice del Tribunale di Rovereto Maria Teresa Dienia accoglierà la richiesta saranno rinviati a giudizio il sindaco di Arco Alessandro Betta, l’ex assessore ai Lavori Pubblici e oggi consigliere delegato Stefano Miori, l’ex segretario generale Rolando Mora e l’ex responsabile del servizio edilizia privata Tiziana Mancabelli (questi ultimi due oggi in pensione). Tre anni sono ormai trascorsi da quell’evento, la pandemia ha rallentato tutto l’iter connesso all’episodio che ora approda nelle aule giudiziarie per cercare di fare chiarezza se l’operato di sindaco e funzionari fu corretto, come Betta ha sempre asserito per sé e per i suoi collaboratori, oppure se non si è proceduto secondo i canoni della correttezza istituzionale. Si cercherà di stabilire, insomma, se si è cercato di procurare intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale ai committenti delle opere, come è scritto nell’atto d’accusa il Procuratore Aldo Celentano, permettendo di accelerare i lavori prima di ottenere il permesso.

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