L’arcense Max Floriani Console Onorario d’Italia in Armenia
Il sindaco di Arco Alessandro Betta e la Giunta comunale al completo hanno incontrato nel primo pomeriggio di martedì 27 febbraio in municipio Massimiliano Floriani, arcense già assessore dal 2010 al 2014 e consigliere comunale dal 2014 al 2017, dallo scorso dicembre Console Onorario d’Italia a Gjumri, in Armenia.
Il sindaco ha consegnato al nuovo Console Onorario un omaggio, la piccola riproduzione in bronzo del castello di Arco realizzata dal noto scultore Renato Ischia, accompagnato a un biglietto, del quale ha dato lettura: «A nome dell’intera amministrazione del Comune di Arco -ha detto il sindaco- ci si congratula per la Sua nomina a Console Onorario d’Italia a Gjumri in Armenia dell’8 dicembre 2023. Il ruolo all’interno delle istituzioni e il valore di rappresentanza di una comunità che esso esprime è sempre di prestigio e richiede pertanto grande responsabilità nel saper affrontare le situazioni, nella loro complessità, con integrità ed equilibrio. Certi che la capacità di giudizio e il bene comune possano essere riferimenti fondamentali del Suo operato in questo percorso, l’occasione è questa per esprimere la totale disponibilità da parte dell’amministrazione del Comune di Arco e per farle giungere i migliori auguri di buon lavoro».
Massimiliano Floriani, che dal 2017 vive a Gyumri, seconda città dell’Armenia per numero di abitanti dopo la capitale Erevan, dove gestisce un’attività ricettiva, ha raccontato quali sono i suoi impegni di Console Onorario, dall’adempimento dei generali doveri di difesa degli interessi nazionali e di protezione dei cittadini a una serie di incombenze burocratiche, fino alla più gradita: l’organizzazione di iniziative ed eventi culturali.
«Sono molto contento di questo riconoscimento – ha detto Floriani – del quale ringrazio l’amministrazione comunale. Ormai da diversi anni vivo in una terra lontana e molto diversa, ma porto sempre Arco nel cuore e ricevere una simile attestazione di stima mi ha reso la mia città natale ancora più cara».