L’alloro, le maschere e il rogo: “L’addio al Carnevale” è a Varignano

Come tradizione la prima domenica di Quaresima ha visto lo svolgersi del tradizionale “Addio al Carnevale” a Varignano di Arco, la festa pagana dalle origini lontane nella quale si ritrova tutta la tradizione locale, una delle manifestazioni folkloristiche più antiche dell’Alto Garda e tra le più apprezzate della regione. Una folla ha letteralmente invaso le vie della frazione del Romarzollo per l’evento organizzato da molti anni dal “Comitato Valorizzazione Varignano”, guidato da Graziano Parolari con il coinvolgimento di numerosi volontari che hanno lavorato alacremente per essere in regola con la burocrazia e le difficoltà organizzative sempre più crescenti.
Il via alle ore 12 con la distribuzione gratuita di maccheroni al ragù, uova sode, radicchio e bevande. Alle 14 e 30 l’inizio della sfilata in maschera per le vie del paese con musica, balli e divertimento, intervallata dai tradizionali “Carnevali”, le torri di alloro e bambù. Soddisfazione da parte del Presidente del comitato organizzatore per la buona riuscita della festa e il numero record di carri e gruppi mascherati che hanno partecipato, ben 16 con un totale di circa 350 figuranti:
«Matti per el carneval» da Varignano con “The miniond factory”,
“Comitato Santi Antonio e Marcello” di Chiarano con “Biancaneve e i Charanani”,
«Quei de Varignam» con “Pace e lom”,
«I sboldri» di Vignole con “Sboldro pincess castel”,
«Sem noi» da Arco centro con “Pinocchio”,
«Gli sperduti» da Pratosaiano con “I contagiati dal corona vinus”,
quindi «Quei de Tem» da Tenno con “I Carabiceri de Tem”,
il Comitato Carnevale di Dro con “Harry Potter”, “Alcooltraz”, “Drold wild west” “Fret da mati”,
«Varignam III» con “Ciclosdrenai”,
“Ville del Monte” con “I contadini della Tém farm”,
«Comprensorio C9 e oltre» con “The colors” (balli di gruppo),
«Varignam IV» con “I frati delle Grazie”
e infine il gruppo «Arco Iris Dance» con “Alì Babà e le 40 odalische” (balli di gruppo).

E poi il momento più atteso, l’arrivo al colle per la tradizionale bruciatura dei “carnevali” all’imbrunire, alla quale hanno partecipato almeno duemila persone, seguita dalla distribuzione di grostoli e bevande calde.
Non è mancata la cantilena che ha accompagnato anche quest’anno il falò finale:
Carnevàl dala bruta gial
dala bruta pèl
smaca i òvi col martèl
el martèl l’è descosì
tuti i òvi fòr de lì.
Eviva la Quaresima
che l carnevàl l’è nà
polénta e pessatine
doman se mangerà.