La Provincia ha incontrato il Consiglio per la Salute: quale futuro per l’Ospedale di Arco?

Redazione19/05/20213min
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“L’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto e di ripresa del dialogo con le amministrazioni locali sui temi importanti della salute pubblica post covid e della riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali. Non solo: ascoltare le richieste di chi vive e amministra i territori consente di dare risposte al bisogno di assistenza e cura dei cittadini in un’ottica di collaborazione e condivisione che perseguiamo come Giunta”.
È questa la dichiarazione rilasciata dall’assessore alla salute Stefania Segnana a margine dell’incontro tenuto on line con i Sindaci della Comunità di valle Alto Garda e Ledro, il dirigente del dipartimento salute Giancarlo Ruscitti e il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Pierpaolo Benetollo.

Diversi i temi trattati relativi in particolare al futuro e al presente dell’Ospedale di Arco rispetto al piano di sviluppo strategico degli ospedali locali.
“L’Ospedale di Arco ha rappresentato un punto fondamentale nella gestione della pandemia da Covid – ha spiegato il dottor Benetollo – e confermiamo tutti gli investimenti legati in particolare al potenziamento del Pronto Soccorso, al reparto di Pneumologia e Anestesia e al Centro di procreazione medicalmente assistita, fiore all’occhiello a livello nazionale”.
Nel ringraziare le amministrazioni locali per la collaborazione prestata al fine del contenimento e della gestione della pandemia, Segnana ha ribadito il ruolo degli Ospedali di prossimità e le iniziative volte a rendere maggiormente attrattiva da parte dei professionisti sanitari la scelta di lavorare e vivere in zone distanti dal capoluogo.
Benetollo ha illustrato ai primi cittadini l’attuale piano basato sul concetto di Ospedale policentrico. “Le peculiarità orografiche del territorio trentino rendono necessaria una capillare diffusione dei punti erogativi dell’assistenza sanitaria, sia primaria, sia specialistica ambulatoriale, sia ospedaliera. La difficoltà di reperire nuove risorse professionali è evidente anche in provincia di Trento a causa del progressivo pensionamento dei professionisti; è fondamentale quindi attivare politiche sanitarie, ma anche legate all’innovazione, per l’abitare e per il supporto alla famiglia che risultino attrattive per i giovani. L’Azienda è fortemente impegnata per rendere sempre più qualificato e professionalmente interessante il lavoro anche nelle piccole realtà”.

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