La consigliera Calzà (PD): “Lotta ai tumori maschili, promuovere gli screening”
“La cultura della prevenzione e dei corretti stili di vita va rafforzata, ma va anche incentivata la promozione degli screening per cercare di vincere la sfida della lotta contro i tumori che ogni anno colpiscono più di tremila trentini”. Con questo obiettivo, la consigliera provinciale del Pd del Trentino Michela Calzà ha depositato oggi un’interrogazione per chiedere alla Giunta provinciale di considerare se due novità in termini di campagne di screening possono costituire modelli di riferimento per il Trentino e quindi adottabili: lo screening gratuito per la diagnosi precoce del tumore alla prostata per i cittadini a partire dai 50 anni, o schema recentemente adottato dalla regione Lombardia; lo screening gratuito per identificare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 come proposto in Alto Adige alle persone tra i 35 e i 74 anni.
Novembre è il mese della prevenzione del tumore alla prostata, un tumore che rappresenta in Trentino il 23,7% dei casi di tumori maschili (circa 420 casi all’anno). Cogliere la malattia all’esordio oltre che salvare la vita evita sofferenze al paziente e spese alla società.
In Lombardia dal primo novembre scorso è stato attivato lo screening gratuito rivolto ai 50enni per la diagnosi precoce del cancro alla prostata, basato sull’esame del PSA (Antigene Prostatico Specifico),con l’obiettivo di individuare precocemente eventuali tumori e aumentare le possibilità di guarigione, riducendo il rischio di trattamenti invasivi.
“E’ stato stimato che nel 2020, nel mondo, siano stati persi 183 milioni di anni di vita a causa dei tumori, che si sarebbero potuti evitare. Di quelli dovuti a morte prematura per cancro circa due terzi (68%) sono prevenibili e un terzo (32%) curabili – afferma la consigliera Calzà – In Italia, tra gli uomini, le morti oncologiche evitate sono più di 206.000 di cui circa 30.000 quelle che riguardano il tumore della prostata”.
A questo scopo ricopre notevole importanza attivare programmi di screening preventivo rivolto alla popolazione maggiormente esposta al rischio di contrarre tumori.
Il tumore alla prostata, nella maggioranza dei casi non dà iniziali sintomi specifici e pur essendo il più diffuso nella popolazione maschile non è attiva nessuna tipologia di screening lasciando la prevenzione all’attenzione e premura del singolo. Lo screening attraverso l’esame del Psa, che consiste in una semplice analisi del sangue, potrebbe essere uno strumento fondamentale nell’ottica della prevenzione e della cura tempestiva del cancro alla prostata.
“Inoltre in Alto Adige alle persone tra i 35 e i 74 anni viene offerto gratuitamente, unica provincia in Europa, uno screening che consente di identificare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 per poter intervenire tempestivamente – conclude la consigliera Calzà – Anche questo tipo di attenzione sanitaria è una buona pratica che andrebbe estesa sul nostro territorio considerato che circa il 5,4% della popolazione è affetta da diabete mellito e che negli ultimi due anni l’aumento è stato di circa duemila pazienti”.