In tutto l’Alto Garda apertura dei negozi nei giorni festivi

Redazione03/07/20202min
20200514_DSC8494 ARCO RIVA DEL GARDA PREPARAZIONE NEGOZI PER RIAPERTURA FASE 2 CORONAVIRUS

“Abbiamo raggiunto un ragionevole compromesso fra la necessità di consentire l’apertura degli esercizi commerciali anche alla domenica e nelle festività e quella di tutelare il diritto al riposo e alla vita familiare di chi lavora in questo settore”. Così sintetizza l’assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo Roberto Failoni, l’attesa decisione assunta venerdì 3 luglio dalla Giunta provinciale in seguito all’approvazione del Disegno di Legge sulla disciplina delle aperture nei giorni domenicali e festivi. L’indicatore che ha consentito di individuare le località deriva da un calcolo che tiene conto delle presenze giornaliere di turisti in rapporto ai residenti di ciascun comune. I Comuni classificati “ad elevata intensità turistica”, che potranno quindi derogare dalla chiusura obbligatoria, sono in totale 81, a cui se ne aggiungono altri 4 classificati “ad attrattività commerciale/turistica”. Per l’Alto Garda sono compresi Arco, Riva del Garda, Nago Torbole e Ledro e Dro.
“Per gli altri – prosegue l’Assessore – esiste la possibilità di derogare dall’obbligo della chiusura domenicale e festiva per un massimo di 18 giornate annue, in occasione di grandi eventi e manifestazioni che richiamano un notevole flusso di persone”.
Via libera quindi alla delibera che individua i comuni ad elevata intensità turistica, nei quali è ammessa l’apertura degli esercizi commerciali anche nelle giornate domenicali e festive.
Per tutti gli altri, si stabilisce comunque che in occasione di grandi eventi o manifestazioni che richiamano un notevole afflusso di persone i comuni possono derogare dall’obbligo di chiusura domenicale e festiva per un massimo di 18 giornate annue. I comuni acquisiscono il parere delle associazioni dei consumatori riconosciute a livello locale, delle associazioni datoriali del commercio e delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale in ordine alla programmazione delle deroghe.
Infine, la disciplina prevista dalla legge non si applica ad alcune tipologie di esercizi commerciali, che per loro natura non possono rientrare in una “griglia” troppo rigida di aperture e chiusure come le edicole alle fiorerie.

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