“Impresa Sicura”: 13 le aziende vincitrici, in Trentino nel 2023 8.149 infortuni

Redazione23/03/20244min
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Sono 13 le aziende trentine che sono state insignite del Premio “Impresa Sicura”, durante la cerimonia tenutasi presso l’auditorium di Trentino Sviluppo a Rovereto. Scelte tra 49 micro e piccole imprese candidate, appartengono ai settori produttivi più disparati – dalla ristorazione all’edilizia stradale, passando per l’agricoltura e i servizi – e sono state premiate dalla Provincia autonoma di Trento per il loro impegno in materia di salute e sicurezza sul lavoro e per il miglioramento del benessere psico-fisico e organizzativo di lavoratrici e lavoratori.
Le 13 aziende premiate sono: Infusione Impresa Sociale, Thread Solutions, Lizard, Gino Tovazzi e Vital Hotel Flora per la categoria “Imprese a rischio basso”; Morandini Sergio, Coradai e azienda agricola Savinelli per la categoria “Imprese a rischio medio”; ZV Meccanica, Idrotech, Klimatech, Autotrasporti Campostrini e Decomec per la categoria “Imprese a rischio alto”.
Alle prime due classificate di ogni categoria, la Provincia autonoma di Trento ha riconosciuto un premio del valore di 25 mila euro; alle altre imprese selezionate sono andati 10 mila euro ciascuna, per un montepremi complessivo pari a 220 mila euro.
Con imprese a rischio basso si intendono quelle attive nell’ambito di uffici e servizi, commercio, artigianato e turismo. Il rischio medio è tipico invece dell’agricoltura e della pesca, dei lavori forestali e della Pubblica Amministrazione. Infine, si considerano imprese a rischio alto quelle che operano nell’ambito delle costruzioni, industria, metalmeccanica, legno, manifatturiero, energia, rifiuti e sanità.

L’assessore Spinelli ha annunciato che l’anno prossimo il Premio Impresa Sicura verrà esteso anche alle medie imprese, al fine di raggiungere e sensibilizzare un maggior numero di imprenditori e lavoratori, con un maggior investimento di risorse.

In provincia di Trento nel 2023 si sono verificati nel complesso 8.149 infortuni; il 16,1% in meno rispetto al 2022. Gli infortuni accaduti sul luogo di lavoro sono stati 7.203, mentre quelli “in itinere”, ossia nel tragitto casa-lavoro, sono 946. Il comparto dell’industria e servizi, che comprende anche l’artigianato, è quello che registra il maggior numero di casi: 6.249 (-4,7% rispetto al 2022). Nel comparto agricolo si sono verificati 604 infortuni (-1,4% rispetto al 2022). All’interno del comparto industria e servizi la maggior frequenza infortunistica si verifica nel settore industria con 1.691 infortuni, a seguire il terziario con 1.669 infortuni, poi il settore altre attività, che comprende essenzialmente la sanità e assistenza sociale, con 770 infortuni, infine l’artigianato con 670 infortuni. Per quanto riguarda le attività economiche, quelle maggiormente incise dal fenomeno infortunistico nel 2023 sono le industrie manifatturiere con 960 casi (in evidenza nel manifatturiero: le industrie metalmeccaniche e del legno), le costruzioni con 631 infortuni, l’agricoltura con 604 casi, la sanità ed assistenza sociale con 506 casi, i trasporti con 407 casi.
Nel 2023 gli infortuni mortali denunciati sono stati 8, contro i 14 del 2022: 5 si sono verificati sul luogo di lavoro e 3 “in itinere”, nello specifico sono 7 nell’industria e servizi (4 in occasione di lavoro e 3 “in itinere”) e 1 in agricoltura. Gli infortuni del genere femminile sono 2.777, pari al 35% del totale. Gli infortuni degli stranieri sono pari al 25% degli infortuni totali. Infine, in un’ottica di età, la fascia maggiormente coinvolta è quella compresa tra 50 e 75 anni, con il 30% del totale degli infortuni.

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