Il silenzio a Nago: interpellanza di “Rinascita e Sviluppo” per rivitalizzare il paese

Redazione13/08/20255min
NAGO GARDA PANORAMA


 

Serrande abbassate da troppo tempo, vetrine vuote, l’eco di un centro abitato che perde lentamente la sua anima. Nago non è più quel borgo vivo, attraversato da commerci, scambi, attività artigianali e socialità quotidiana. Negli ultimi dieci anni, il paese ha assistito a un progressivo svuotamento del suo tessuto economico. Un lento declino che non riguarda solo il portafoglio, ma tocca anche il cuore sociale della comunità.

È da questa constatazione che parte l’interpellanza protocollata nei giorni scorsi dal gruppo di minoranza Rinascita e Sviluppo per Nago-Torbole. Un’iniziativa che, pur nella forma di richiesta formale, intende aprire un dialogo concreto con l’Amministrazione comunale e con il nuovo Assessore alle Attività Economiche, Claudio Mandelli, insediatosi da appena tre mesi.

 

 

Nago, da borgo attivo a “dormitorio”?
Nel documento, i consiglieri Giovanni (Johnny) Perugini, Adriano Vivaldi, Giovanni (Beppe) Di Lucia e Donatella Mazzoldi dipingono un quadro allarmante ma realistico. “Da anni assistiamo a una generale perdita di vitalità”, scrivono, “una trasformazione silenziosa che rischia di fare di Nago un borgo dormitorio”.

A differenza di altre zone del territorio comunale, dove turismo, eventi e servizi mantengono una certa vivacità, a Nago la situazione appare più stagnante. La mancanza di nuovi insediamenti economici — commerciali, artigianali o di servizio — si traduce in meno opportunità di lavoro, meno attrattività per i giovani, e una quotidianità più povera per i residenti.

E la politica? Secondo Rinascita e Sviluppo, la recente variazione di bilancio approvata lo scorso 24 luglio “non contiene alcuno stanziamento specifico per incentivare nuove attività a Nago”, segnale che — a detta loro — l’urgenza del problema non sarebbe stata finora colta.

Le richieste alla Giunta: visione, incentivi e tempistiche
Nel loro intervento, i consiglieri chiedono all’Assessore Mandelli non solo un bilancio della situazione, ma soprattutto un impegno concreto e immediato. Le domande poste all’interno dell’interpellanza toccano quattro punti chiave:

La visione strategica dell’assessorato, ovvero: esiste un piano a medio-lungo termine per contrastare lo spopolamento commerciale?

Le iniziative di breve periodo, come incentivi fiscali sui tributi locali (IMU, TARI) per chi apre un’attività o riqualifica un locale sfitto, oppure bandi e contributi a fondo perduto per nuove imprese giovanili o innovative.

Il tema dei locali sfitti, con la proposta di avviare un dialogo diretto con i proprietari per riportare sul mercato spazi oggi inutilizzati.

La definizione di un piano organico di intervento, con l’indicazione di tempi chiari per la sua elaborazione e presentazione alla cittadinanza.

Inoltre, i firmatari sottolineano che le proposte presentate non sono semplici rivendicazioni, ma frutto di analisi e competenze maturate anche in anni di presenza istituzionale. La volontà dichiarata è quella di offrire un contributo costruttivo, non solo oppositivo.

Il futuro è nei dettagli (e nei piccoli centri)
Dietro questa interpellanza non c’è solo la preoccupazione per un paese che si svuota, ma anche un messaggio politico preciso: senza una strategia dedicata ai piccoli centri, la coesione del territorio rischia di rompersi. E con essa la fiducia tra istituzioni e cittadini.

La rivitalizzazione di Nago, spiegano i consiglieri, non può essere lasciata al caso o demandata al solo mercato. Servono strumenti attivi, incentivi concreti, progettualità. “Rendere Nago di nuovo un luogo attrattivo, vivo, dove si possa lavorare, incontrarsi, costruire relazioni — concludono — è un obiettivo che riguarda tutta la comunità, non solo chi ci vive”.

Ora la parola passa all’Amministrazione. La risposta scritta dell’Assessore Mandelli è attesa nei prossimi giorni. Ma a Nago, forse più che altrove, le risposte reali arriveranno solo quando le luci nei negozi torneranno ad accendersi. (n.f.)