“IL PFAS È NELLE SARDE DEL GARDA”. I RISTORATORI: “FALSO ALLARMISMO”
L’acronimo Pfas è salito recentemente alla ribalta nazionale grazie alla trasmissione televisiva Report che ne ha denunciato l’utilizzo in quantità industriali soprattutto in agricoltura, ma ora uno studio recente evidenzia come sia presente oltre che nelle falde acquifere anche nelle sarde (o agoni) che vivono nel lago di Garda. Pfas significa Perfluoro Alchilico o Acido Perfluoroacrilico, nulla di buono a conti fatti. Uno studio del CNR, il Comitato Nazionale Ricerche a cura di Stefano Polesello ed effettuato l’anno scorso ne rivela la presenza nella specie ittica, mentre un cardiologo vicentino, Vincenzo Cordiano chiede che sia vietata la pesca nel lago e il consumo che ne fa la popolazione. Cordiano è responsabile di ISDE, Associazione Medici per l’Ambiente Regione Veneto. Va detto che nel nostro Paese non c’è una Legge che regolamenta l’utilizzo della sostanza chimica usata in agricoltura e nell’industria (la concia delle pelli, fabbricazione di tende, inchiostri, pentole antiaderenti, tappeti, divani, sedili e contenitori per alimenti), ma solamente una sorta di “linea d’indirizzo” dei Pfas, per cui l’Istituto Superiore di sanità non può vietare il consumo della sarda di lago. La notizia la riporta il quotidiano “L’Arena” e nell’articolo lo stesso cardiologo afferma che sebbene il limite di tolleranza dei Pfas nella sarda “risulta a posto”, indica comunque che la dose massima di sostanze che l’uomo può assumere senza pericolo reale sono ampiamente superate. L’assessore provinciale all’ambiente Mario Tonina si affida alla professionalità della dott.ssa Raffaella Canepel, direttrice del settore tecnico dell’APPA, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente che monitora le acque in ingresso nel Garda trentino ma non la presenza dei Pfas nelle specie ittiche che, invece, viene effettuata in acque veronesi.
La sarda di lago o agone rientra in tutti i parametri, e diffondere notizie “allarmistiche” non fa certo bene alla comunità e a chi le sarde le consuma. È il parere congiunto del presidente dei ristoratori dell’Alto Garda e Ledro Flavio Biondo e del pescatore professionista Alberto Rania, i quali affermano che le quantità di Pfas presenti nella sarda di lago sono ampiamente dentro i parametri previsti. Il lago di Garda è in buona salute, solo l’anguilla usciva dai parametri e la pesca è stata vietata, per cui in merito alla pesca della sarda (Rania ne fa un buon 60% della sua attività) o viene vietata sulla base di dati ben precisi oppure meglio tacere.