Il Mercatino di Natale di Arco si prepara a chiudere i battenti. Il bilancio dice calo sì ma contenuto

Claudio Chiarani06/01/20183min
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È quello che si evince dalle dichiarazioni del presidente di Assocentro Andrea Cobbe, ma anche quello che dicono gli espositori. Quello che più è mancato sono stati gli autobus con le comitive, e allora qui, dicono sempre gli espositori in coro “è necessario fare più promozione”. Per la dipendente della casetta dove si cucinano gli strauben e si serve vin brulè, casetta gestita da Francesca e Andrea (che hanno casette anche a Levico) è questo il dato che più si è notato, il calo di comitive. “Paura di attentati? Assolutamente no, anzi. Devo dire personalmente che queste barriere sono molto più belle dei grigi new jersey, fanno quasi “arredamento”. Trovo ottima l’idea di far circolare il trenino all’esterno del Mercatino, perché nei giorni con più gente, bambini che corrono e gli animali portati a spasso, in verità qualche momento critico lo creava col passaggio. Nulla contro, ma così è meglio ecco”.

Daniele Santini è alla casetta della carne salada, quella della Macelleria Bertoldi. È il nipote, e anche lui concorda sul fatto che si siano visti meno autobus. “Però si è vista più gente singola, più coppie, una cosa che parzialmente ha sopperito alla mancanza di comitive. Tuttavia un calo rispetto all’edizione 2016 c’è stato, non si nega. Nei giorni feriali diciamo che si è notato di più il fatto dell’assenza di comitive, e qui forse una promozione più mirata nelle agenzie di viaggio potrebbe tornare utile.Non illudiamoci che tutta Italia sappia dov’è Arco col suo mercatino insomma”.

Mario Matteotti, uno che le cose le “annusa” da anni oltre che organizzarle passa sotto la pioggia e commenta: “Non so che cosa si vuole di più di questo. Pretendiamo che la gente parta da casa, venga qui, vada a Levico, poi Trento, poi Rango, poi Rovereto e spenda ovunque? No di certo, non si ha un budget infinito, dunque. Per me, e parlo a titolo personale, più di questo non so cosa voglia la gente”.

Che ci sia stato un calo lo dice anche la signora Bortolotti Marta, consorte del signor Matteotti Dico che ad Arco espone cappelli di feltro, pantofole e altro. “Si, meno gente – dice – ma è un calo costante che tutti noi abbiamo registrato negli ultimi cinque anni. Certo, noi siamo di qui e d esporre ad Arco è comodo, ma mi sento di dire che non possiamo lamentarci. sì, forse la neve caduta in montagna, mano autobus certo, ma sono 14 edizioni che veniamo qui e Arco non delude mai”!

Per quanto concerne il costo dei “cestoni” con sassi utilizzati al posto dei new jersey il presidente Cobbe fornisce la cifra spesa per l’acquisto, 9.000 €.

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