Il disarmo nucleare secondo Francesco Vignarca

Redazione09/01/20242min
FUV



 

Secondo appuntamento della rassegna «Darsi pace», venerdì 19 gennaio alle 18 all’auditorium di Palazzo dei Panni, con Francesco Vignarca, coordinatore della Rete italiana pace e disarmo e delle campagne per la messa al bando delle armi di distruzione di massa, delle quali è uno dei massimi esperti in Italia, che in dialogo con Massimiliano Pilati, presidente del Forum trentino per la pace e i diritti civili, presenta il suo libro «Disarmo nucleare» (Altreconomia, 2023).

La rassegna entra nel merito sul più definitivo dei pericoli della mancanza di pace con questa disamina della storia e dello stato della proliferazione delle armi nucleari dopo le tragedie di Hiroshima e Nagasaki di quasi ottant’anni fa, della cui gestazione si è visto nel recente e celebrato film di Christopher Nolan «Oppenheimer». Lo fa a tre anni (22 gennaio 2021) dall’entrata in vigore del TPNW (Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons), il trattato internazionale per la messa al bando delle armi nucleari (deciso il 7 luglio 2017 in sede Onu), forse il passo più importante dopo il bando delle armi biologiche (1972), di quelle chimiche (1993), delle mine anti-uomo (1997) e delle bombe a grappolo (2008).

In quell’occasione il Comune di Arco, fin dal 2010 componente dell’associazione internazionale contro le armi atomiche Majors for Peace, aderì alla campagna «Italia , ripensaci!» (coordinata proprio da Vignarca) lanciata dall’ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, premio Nobel per la pace nel 2017), affinché anche l’Italia aderisca al trattato; compito ovviamente difficilissimo -se non, al momento, impossibile- considerato che nei depositi Nato di Ghedi (BS) e Aviano (PN) si trovi quasi la metà (tra 50 e 70) delle testate nucleari (all’idrogeno B61) presenti in Europa, e che le superpotenze Nato (Usa, Francia e Gran Bretagna) ma anche Russia e Cina non hanno aderito.

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