Il Comune di Arco lotta contro le deiezioni dei cani abbandonate

Claudio Chiarani09/08/20222min
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Alla fine, vista l’inciviltà di certi padroni di cani, Arco vara il patentino abbinato al test del Dna per evitare l’abbandono delle deiezioni canine ovunque. capita infatti che dopo aver raccolto gli escrementi, il sacchettino venga lasciato in mezzo alle aiuole o per strada. E così Arco, primo comune dell’Alto Garda, ha deciso che per evitare la presenza di “residui” delle deiezioni sul territorio i padroni dei cani debbano dotarsi di contenitori per l’acqua in modo da pulire quel che resta dopo la raccolta. Però l’amministrazione comunale sta pensando ad una sorta di “patentino” per i padroni dei cani, un qualcosa che dopo aver frequentato un corso di sensibilizzazione possa dotarsi di una sorta di “riconoscimento” che attesti la sua civile responsabilità quando accompagna il cane a espletare i propri bisogni corporali.

Una seconda parte della proposta è leggermente più “complessa” e riguarda l’istituzione di una sorta di database del Dna del cane, che permetterebbe di riconoscerlo dalle deiezioni abbandonate e, quindi, risalire al padrone. Qualcuno potrebbe ridere di fronte a tale eventualità, ma se ha a cuore l’educazione e il rispetto altrui questa potrebbe essere una soluzione ai maleducati. L’anagrafe canina esiste già, per cui aggiungere anche il Dna del proprio animale non sarebbe difficile. Un tampone salivare ed è fatta. Però, perché un però c’è, se le feci sono fresche è possibile, se sono secche diventa complicato risalire al cane e al padrone.

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