I cinquant’anni dell’Agriturismo Trentino

Redazione21/11/20243min
Agriturismo-trentino



 

Cinquant’anni di accoglienza raccolti in una serata e raccontati in un libro. Al Castello del Buonconsiglio si sono celebrati i 50 anni dell’associazione Agriturismo Trentino, ricorrenza per la quale è stato realizzato il libro “Sentieri d accoglienza”. Un momento non solo di festa, ma anche l’occasione per fare il punto della situazione, ricordare il passato, analizzare il presente e gettare uno sguardo sul futuro dell’agriturismo.
“È un momento emozionante – ha spiegato la presidente Andreis nella sua relazione – di arrivo e partenza allo stesso modo. Di arrivo perché quando penso a un’associazione con 50 anni di storia alle spalle, avverto con piacere la responsabilità del mio ruolo; di partenza perché è necessario continuare a sognare pensare, programmare e concretizzare le sfide del futuro. Dal 1974 molte cose sono cambiate, quello che non è mutato, però, è l’anima agrituristica, la capacità di accoglienza contadina che fonde in sé agricoltura e turismo. Io credo che questa sia la direzione da tenere: se l’agriturismo negli ultimi 15-20 anni ha avuto una diffusione straordinaria, lo deve proprio a quella capacità originale di fondere i due settori, senza snaturarsi, e di diventare un’opzione primaria quando i turisti scelgono dove passare le proprie vacanze. Rispetto al 1974, però, avverto un’emergenza che definisco “disequilibrio”. Non siamo in equilibrio con il pianeta, tra di noi nei rapporti umani e nelle nostre attività economiche. Abbiamo la necessità di uscire dalla nostra zona di comfort e affrontare alcune sfide tutti insieme: sono troppi i dati ambientali, climatici e sociali che ci fanno percepire che va trovato un nuovo equilibrio. Dobbiamo uscire dal nostro orto, guardarci da sopra per avere un quadro più completo, di uscire dai personalismi economici e sociali per dedicare più attenzione alle comunità ambientali e sociali”.
La serata è quindi proseguita con gli interventi dell’albergatore e filosofo Michil Costa il quale ha rivolto un appello contro la “monocultura turistica”, di Valeria e Patrizia Pasetto titolari dell’agritur Ca’ Versa e dello chef Peter Brunel che ha sottolineato l’importanza dei prodotti trentini nell’alta cucina. In seguito è stato tolto il velo al volume “50 anni di accoglienza”, scritto e curato da Marco Romano e, infine, hanno portato la loro esperienza Emili Piffer dell’agritur CapraMundi CibiMundi e Mirella Paris, titolare dell’agritur omonimo.

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