Gruppo Fedrigoni, + 41% e acquisizione di due aziende estere
Il gruppo Fedrigoni ha chiuso il terzo trimestre del 2022 con un fatturato pari a 547 milioni di euro il che, tra aumento dei costi delle materie prime e di quelli energetici, è molto positivo. Un dato per il quale basta dire, senza addentrarci in elucubrazioni da addetti ai lavori, ha portato il giro d’affari dei primi nove mesi del 2022 ad assestarsi ad un più 41%. Insomma, 1,6 miliardi di euro rispetto all’anno scorso. Un dato cui la direzione aziendale guarda con ottimismo, e ci mancherebbe, puntando a chiudere il 2022 superando i due miliardi di euro di fatturato. Insomma, le carte “speciali” del gruppo controllato dai Fondi Bc Partners e Bain Capital può moderatamente sorridere e godersi il momento. Momento nel quale le rappresentanze sindacali si riuniranno con la direzione dei tre stabilimenti (Arco, Varone e Scurelle) che illustrerà le prossime strategie di mercato. Questo nonostante sia stata annunciata una fermata sotto Natale a causa di una contrazione degli ordini. Però il gruppo procede spedito, anzi: è di questi giorni la notizia che è stata acquisita Guarro Casas, azienda con stabilimento vicino a Barcellona, in Spagna con 140 dipendenti e ben trecento anni di storia produttiva alle spalle nella produzione di carte geografiche speciali. Così come la firma apposta due giorni fa all’acquisizione della francese “Papeterie Zuber Rieder”, colosso della produzione mondiale in questo settore delle carte speciali con l’ambizioso progetto di dar vita ad un colosso mondiale della produzione di carte “premium” per etichette di vini e liquori. Insomma, le crisi arrivano e se si riesce a far loro fronte poi arrivano sempre le opportunità. E per il gruppo Fedrigoni sembra proprio che passata la crisi legata alla pandemia da Coronavirus sia giunto il momento, nonostante l’aumento dei costi energetici e materie prime, di cavalcare quest’opportunità. Le “mosse” aziendali vanno in questa direzione.