Ganaspis contro Drosophila suzukii: via libera del Ministero, partono i lanci
È arrivata l’autorizzazione da parte del Ministero della transizione ecologica al rilascio del Ganaspis brasiliensis, il parassitoide importato lo scorso anno dalla Svizzera in grado di contrastare la Drosophila suzukii, il moscerino asiatico dei piccoli frutti che sta causando ingenti danni alle coltivazioni anche in Trentino.
Notizia accolta con grande soddisfazione anche alla Fondazione Mach dove da mesi i ricercatori e i tecnici sono impegnati nelle camere di quarantena ad allevare e moltiplicare il microimenottero originario dell’Estremo Oriente, una piccola vespa innocua per l’uomo.
Il via libera ufficiale è arrivato al Servizio agricoltura della Provincia autonoma di Trento, che con la FEM rappresenta il Trentino nel tavolo nazionale Drosophila suzukii coordinato dal CREA-DC. Ma ci sono altre regioni che hanno ottenuto l’autorizzazione accanto alle Province autonome di Trento e Bolzano: Veneto, Val d’Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Campania, Sicilia e Puglia.
La Fondazione Edmund Mach aveva predisposto un articolato documento di valutazione del rischio: un dossier di 120 pagine che descrive le caratteristiche biologiche ed ecologiche della specie G. brasiliensis e i possibili impatti sull’ecosistema. Le sette regioni e due province autonome di Trento e Bolzano partecipanti al gruppo nazionale per il lancio dell’antagonista hanno sottoscritto e inviato il 7 maggio la domanda di rilascio al MITE, unitamente allo studio del rischio. L’iter ha previsto un passaggio all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), alle agenzie di protezione ambientale regionali e provinciali (ARPA e APPA) ed infine ai Ministeri dell’ambiente e agricoltura.
Ad oggi gli allevamenti di G. brasiliensis alla FEM contano migliaia di esemplari con una produzione mensile di oltre 7000 individui. Dodici i siti individuati per i rilasci di quest’anno corrispondenti alle aree a maggiore vocazione cerasicola e di piccoli frutti vale a dire: Valsugana (5 siti), Val d’Adige (4), Vallagarina (1), Valle dei Mocheni (1), Altopiano di Pinè (1).
A seguito dei rilasci del parassitoide è previsto un programma di monitoraggio pluriennale per valutarne in sicurezza gli eventuali impatti sugli ecosistemi locali e l’efficacia nei confronti della Drosophila suzukii.