Fusione tra le Casse Rurali Altogarda e Rovereto, sarà un nuovo “colosso” bancario
È nata una nuova Banca in zona, la Cassa Rurale Altogarda-Rovereto, Istituto che arriva dalla fusione della Rurale di Rovereto con quella dell’Alto Garda. Un po’ a sorpresa, va detto, perché fino alla presentazione sull’accordo tra i due istituti è stato mantenuto il più rigoroso segreto. Il tutto nasce da accordi presi tra le due banche negli ultimi mesi dai rispettivi presidenti, Enzo Zampiccoli per la Rurale Altogarda e Geremia Gios per la Rurale Rovereto.
In caso di fusione diventerà un vero e proprio “colosso” bancario che spazia nel Trentino meridionale per supportare l’economia di un territorio che, da sola, genera il Pil più alto di tutta la provincia di Trento. Si uniscono, così, turismo e artigianato dell’Alto Garda con l’industria di Rovereto in una banca solida, diffusa sul territorio ma decisa a mantenere la sua autonomia rispetto alla capogruppo Ccb con la quale, è noto, esistono “frizioni” in materia. La sede centrale sarà ad Arco, mentre a Rovereto nella sede di Palazzo Balista ci sarà una sede staccata alla quale la nuova banca darà il compito di mantenere i contatti con le realtà industriali sul territorio lagarino, oltre che con i residenti, dai semplici cittadini agli imprenditori che muovono e fanno l’economia di quel territorio che arriva ai confini con l’Alto Garda. Il patrimonio della super banca è stimato attorno ai duecento milioni di euro, la raccolta altrettanto stimata di denaro è stata ipotizzata di 3,3 milioni di euro.
I dipendenti: circa 350 bancari nelle varie sedi agli sportelli o negli uffici, funzionari pronti a dare supporto ai clienti nelle 51 filiali, 33 di Alto Garda e 18 di Rovereto i “numeri” principali del nuovo Istituto che così potrà offrire il meglio ai suoi clienti attuali e ai futuri che vorranno diventarlo. La Rurale di Rovereto, così, dopo aver superato le difficoltà che Cassa Centrale Banca le aveva messo sul piatto, difficoltà che potevano essere superate fondendosi con la Rurale Vallagarina ha scelto la Alto Garda nel post Covid, Istituto solido che non nasconde le difficoltà a mantenere i rapporti con Cassa Centrale, perché l’autonomia nella Regione dove l’Autonomia è “sacra” ha consigliato alla fine la scelta di Zampiccoli e Gios.