Ex Cattoi, primi incontri tra proprietà e Comune
Forse dopo anni d’oblio e di “non” decisioni, per l’area dell’ex fabbrica di serramenti in legno Cattoi si aprono spiragli. Com’è noto la proprietà è della società VR 101214 dell’imprenditore altoatesino Heinz Peter Hager e del suo socio, l’arcense Paolo Signoretti, due che con la precedente amministrazione targata Mosaner non sono andati proprio d’accordo. Oggi, invece, con l’attuale targata Cristina Santi le cose, almeno, sono discusse attorno al tavolo di Palazzo Pretorio. Dopo Ferragosto, infatti, le parti si sono ritrovate per ben due volte con il Sindaco, il consigliere Lorenzo Prati, il capogruppo del Polo Civico – Territoriale Franco Gatti, Paolo Signoretti e Heinz Peter Hager. All’insegna di “tempo, pazienza e riservatezza” come ha dichiarato al quotidiano L’Adige il sindaco Cristina Santi il confronto tra proprietà e amministrazione comunale ha fatto un altro passo avanti. Passo che ha avvicinato? Passo che mantiene ancora una certa “distanza?” Non si sa, tuttavia saputo che un terzo incontro è già programmato è ipotizzabile che ciascuno per la propria parte stia “affinando” le rispettive richieste nel pieno rispetto di quanto, proprietà da una parte e amministrazione comunale dall’altra su quella superficie si possa realizzare. Cosa intenda fare la proprietà è cosa nota, che quell’area sia di pregio è assodato da anni, siamo in fascia lago, dunque, non è che si possa tirar su un grattacielo, ovviamente. Va garantito il maggior spazio verde da una parte ma, allo stesso tempo, anche il diritto della proprietà e di quanto nelle loro intenzioni. Insomma, una partita certamente non facile per un’area di pregio come quella. Che da troppo tempo attende una risposta. Ricordiamo che la società di Hager e Signoretti propone la costruzione di tre palazzine sulla superficie di circa 5.000 metri quadri (su di una superficie utile lorda di 3.000 metri quadri) alte massimo tre piani (circa 10 metri) da destinare ad alloggi per il tempo libero e vacanza, che altri 10.000 siano espropriati dal Comune di Riva, poco più di altri 4.000 degli altri 9.000 circa ceduti dalla VR 101214 gratuitamente al Comune che, aggiunti ai 10.000 espropriati andrebbero attrezzati come Parco pubblico.