Eremo di Arco, ripartenza con riqualificazione e ampliamento
La casa di Cura Eremo di Arco, finalmente, tira il classico sospiro di sollievo dopo l’emergenza sanitaria che l’ha vista al centro, assieme alle altre del Trentino, di così tanti episodi di contagio che hanno segnato l’inizio del 2020 per la malattia della Sars Cov-2. Ad oggi, infatti, i pazienti nella struttura sono tornati al numero precedente la pandemia e con 92 ospiti ora l’amministrazione può affrontare la tanta agognata riqualificazione e l’ampliamento che era nei suoi piani pre-emergenza. Un lavoro immane quello di curare chi si ammalava ma anche quello di procedere allo svuotamento dei reparti, terminato il primo di maggio con la dimissione dell’ultimo paziente per ripartire da zero grazie ai 164 dipendenti e una novantina di specialisti in libera professione, dalla riabilitazione motoria che ha ripreso a funzionare a pieno regime, a quella cardiologica e, grande novità, il reparto dedicato alla riabilitazione neurologica che ora si è staccato completamente da quello della riabilitazione motoria e procede per proprio conto. L’obiettivo, ambizioso, è di arrivare ad un reparto d’eccellenza per quanto concerne la riabilitazione neurologica, grazie anche all’investimento programmato di circa 18 milioni di euro pianificato in quattro anni. Tutti i pazienti sono stati dunque dimessi, la struttura è stata messa in sicurezza e sta nascendo la nuova ala prefabbricata, mentre procede di pari passo l’adeguamento alla normativa antisismica. Insomma, dopo l’emergenza e il blocco del cantiere che ha dovuto fare i conti anche con la fornitura dei materiali, ora l’Eremo ha ripreso il suo cammino verso una riqualificazione totale per essere, com’è sempre stato, un fiore all’occhiello dell’offerta sanitaria trentina. Anche se come ha ammesso Sergio Fontana, amministratore delegato di Eremo, per l’ampliamento ad est della struttura, lì dove oggi c’è il parcheggio sarà necessario rivedere tutto il progetto interessante quella parte di ampliamento.