En dói se fa pù de um… i dis a Gardùm: parola di Ivano Chisté
Tre libri ben riassunti e presentati martedì 5 novembre alla libreria “Cazzaniga” di Arco da Ivano Chistè, efficacemente supportato dalla moglie Maria Grazia. Lo scrittore di Mattarello ha spaziato in lungo e in largo sulla sua produzione poetica dialettale iniziata nel 1998, grazie alla lettura di alcune sue poesie tratte rispettivamente da “Entant el tèmp el passa” (El lóf, Vècia chitara, Entant el tèmp el passa), da “Come le farfale” (Come le farfale-I ricordi portadi dal vènt-Mìgole) e da “Ò vardà le nùgole” (Venezia-Ale de préda-La musica del mé paés-La meridiana- L’orolòi-Mademaistro, teròldego e marzemin). E tutto questo narrato assieme a luoghi, aneddoti, persone per riepilogare nel miglior modo possibile il suo vissuto, non solo letterario.
Alessandro Parisi, presidente dell’associazione culturale “Giacomo Floriani”, organizzatrice degli incontri mensili, ha saputo caratterizzare l’evento con il coinvolgimento del pubblico presente sugli aspetti linguistici della poesia di Chisté e sui suoi contenuti non banali. Ivano Chistè ha voluto, poi, a sorpresa e in anteprima, leggere anche alcune poesie che dovrebbero, insieme a tante altre, essere pubblicate su un nuovo libro. Così, con il contributo sempre della moglie, ha fatto conoscere “Le rive del Piave”, “Le risposte del vènt”, “A scondiléver”, “Nar lontan”, “Emparar a tirar l’arfi”, “La vècia meridiana”.
Non poteva mancare una certa attenzione alla sua capacità di suonare alcuni strumenti musicali molto particolari, mostrati a numeroso pubblico presente, e alla sua associazione culturale “Il Tamburo del Sole”, grazie alla quale vuole far conoscere la musica popolare. La conclusione ha visto Chistè parlare della sua passione per la musica irlandese, che porta in giro con la moglie Maria Grazia con lo spettacolo “Appunti disordinati di viaggio”.
Il fitto calendario di appuntamenti prosegue ora il 14 gennaio con ospite Renato Tomasi, che ha tradotto in dialetto trentino la Costituzione italiana.