Emergenza casa, possibile riduzione d’imposta per i proprietari a Riva del Garda
Tutela degli inquilini ma, soprattutto, tutela dei proprietari. L’amletico dubbio sta tutto lì, e così davanti a molti proprietari di appartamenti poco invogliati a locare il proprio bene a terzi per via delle oggettive difficoltà che, una volta che (mettiamo il caso più eclatante) l’inquilino non paghi il canone richiesto, prima di vedersi restituito il bene passano anni. Senza poter obiettivamente fare nulla di fronte a sfratto per necessità. Sta tutto lì, in fondo, ciò che “blocca” l’emergenza casa cui, va detto, ultimamente il proliferare degli affitti turistici mette i proprietari davanti a denaro certo e rogne zero. Non serve girarci molto attorno, questa è la realtà dei fatti che sta alla radice di tutto, e proprio per questo ci si sta muovendo al fine di trovare una possibile soluzione che accontenti entrambe le parti “in causa.” Un fondo allo scopo, che sulle orme di “LocAzione” nato due anni fa a Trento e Rovereto, coordinata da Atas (Associazione trentina accoglienza stranieri) preveda una sorta di garanzia e tutela per i proprietari che li possa mettere al “riparo” da sorprese in tal senso come la non corresponsione del canone di locazione, appunto. Un fondo con risorse in denaro al quale attingere in caso di bisogno, è questa, dunque, l’opzione che la Comunità di Valle sta valutando anche nel Garda trentino che prende le mosse dalla decisione del sindaco Cristina Santi di ridurre l’Imposta semplice sulla casa al 3,5% qualora la proprietà decida di affittare a canone concordato e, ovviamente, regolare contratto di locazione, il proprio appartamento. Una “perdita” per le casse comunali stimata in circa 30 mila Euro che sarebbero coperti dal bilancio di Palazzo Pretorio.