Eliminazione barriere ad Arco, “Marcia delle Carrozzine” chiede un posto in Commissione
I disabili non deambulanti e non vedenti di Arco, con i loro rappresentanti, chiedono di partecipare come consulenti nelle commissioni di esperti nominate e designate dai Comuni, primo fra tutti quello di Arco, per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle città. Quella della eliminazione degli ostacoli per i disabili è una battaglia che il Comitato coordinato dal battagliero Augusto Tamburini sta portando avanti da parecchi anni. Adesso che il Comune di Arco si è dato l’obiettivo virtuoso di mettere in pratica il PEBA, ovvero il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, una apposita Commissione di esperti dovrà redigere gli interventi per eliminare dalla città tutti gli ostacoli.
“Come associazione Marcia delle Carrozzine, operativa in Trentino dal settembre 2013 – scrive il referente Augusto Tamburini – poniamo alle Autorità competenti la nostra richiesta di partecipazione ai lavori della Commissione di studio in qualità di utenti che vivono in prima persona nella sua quotidianità la barriera architettonica come ostacolo insormontabile ed elemento escludente dalla relazione necessaria della sua vita sociale in ogni ambito”.
Gradini, pendenze, marciapiedi, spazi o passaggi stretti, strade non asfaltate, oggetti sporgenti lungo le vie di camminamento, elementi costruttivi troppo alti, scale, campanelli di negozi o servizi sanitari disposti troppo in alto per essere raggiunti da una posizione di seduti sopra una carrozzina, scale sono solo alcuni esempi di barriere architettoniche che limitano o impediscono alle persone disabili di utilizzare uno spazio o un servizio e di esercitare il diritto individuale all’accessibilità.
“Disabilità e barriere architettoniche – prosegue Tamburini – sono due concetti usati nello stesso contesto quando si parla di mobilità e di difficoltà temporanee o permanenti che limitano la capacità di movimento di una persona. In Italia ci sono precisi riferimenti normativi per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati, residenziali e pubblici. La Legge 13/89 prevede anche i contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici già esistenti, destinati alle persone che hanno limitazioni di movimento. Come si vede la normativa, almeno a parole o sulla carta, non manca. Tocca alle varie Istituzioni competenti tirarsi su le maniche e cominciare ad agire coi fatti”.