ELEVATE UNA TRENTINA DI MULTE AI BIKER SUL MONTE BRIONE

I divieti ci sono, ma c’è chi li toglie e se ne frega anche. Domenica, però, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato comandati da Ezio Berteotti li hanno attesi al varco e multati. Il Monte Brione, mèta di appassionati della mountain bike e di chi, invece, preferisce salirci e scenderci a piedi sono tanti. Però per entrambe le categorie ci sono disposizioni da osservare, perché infrangere i divieti (sui quali si può sempre discutere, ma guardandosi negli occhi) è pur sempre un reato. Una trentina, dunque, i biker che scesi magari dal Sentiero della Pace, quello che si trova sulla sommità del monte Brione, rigorosamente vietato alle mountain bike, si sono visti affibbiare una multa. Oppure dal sentiero che dall’ex polveriera ubicata a nord del monte scende verso S. Alessandro. Salire e scendere in mountain bike si può, c’è la strada asfaltata e poi lo sterrato fino alla Batteria di Mezzo (il secondo forte), e un sentiero alternativo a quello della ex polveriera che s’imbocca poche centinaia di metri prima. Fidatevi, chi scrive lo fa, lo sa e non prende multe. Nè quando ci va a piedi nè quando ci va in mountain bike. Magari gli ospiti del Garda trentino dicono che non lo sanno, però se magari li accompagna qualcuno del posto è ovvio che qualche “deviazione” in mezzo agli olivi che regala un po’ di adrenalina in più ci “scappa”. Il Brione è un biotopo di rara bellezza, preservare la natura è un obbligo, così come i tracciati che scorrono nelle proprietà private. Con oltre 400 Km di sentieri nel Garda trentino non dovrebbe essere tanto difficile. Evitando d’insultare chi è preposto a far rispettare i divieti.