Effetto covid-19, contratti di locazione a “cedolare secca” e tempo determinato

Claudio Chiarani13/04/20202min
altogarda panoramica

L’emergenza Coronavirus sta “coinvolgendo” il settore degli appartamenti turistici, ossia quegli alloggi che vengono affittati settimanalmente ai turisti per brevi periodi. Chi è proprietario, ora che di turisti non ce ne sono, è in grado di aspettare la ripartenza. chi, invece, proprietario non lo è ma subaffitta gli appartamenti di proprietà di terzi ha iniziato a proporli a tempo determinato. “Ai nostri soci – afferma Marco Benedetti, presidente di Garda Trentino S.p.A. – abbiamo chiesto di aspettare, ma è chiaro che qualcuno cercherà di ricavare un profitto, anche minore, pur di non stare a guardare. Introito che permetterà di pagare almeno le spese”. Un appartamento sfitto, infatti, va a gravare sulle spese gestionali, dunque cederlo per un tempo determinato con contratto a termine, massimo 13 mesi per coloro i quali gestiscono conto terzi sarebbe una boccata d’ossigeno. Gli annunci on line in questo senso si stanno moltiplicando giorno dopo giorno. La cedolare secca è il canone d’affitto fisso per il tempo di locazione, non si effettua la registrazione annuale (con spese di registrazione che superano i cento euro) ma l’inquilino corrisponde per l’intero periodo lo stesso canone. Una scelta del proprietario fatta in base alle esigenze personali. “Affitto locale con contratto transitorio”, dunque, è quello che si legge navigando in rete nei siti dedicati. “Capisco chi affitta per conto terzi – ha detto Marco Torboli, proprietario di alcuni appartamenti ad uso turistico – i quali devono riuscire a recuperare almeno le spese per non andare in default”.

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