Dro, chiude lo storico centro frutticolo dell’ex Cbs: preoccupazioni e progetti di rilancio

Una nuova fase si apre per il comparto agricolo della Valle del Sarca. La cooperativa La Trentina, subentrata alla cooperativa Valli del Sarca nel 2022 attraverso una fusione, ha annunciato che entro l’estate sarà chiuso il centro di conferimento frutta e il negozio di giardinaggio e scorte agrarie di via Zandonai, a Dro. Un punto di riferimento storico per l’agricoltura locale, eredità della ex cooperativa Contadini Basso Sarca (Cbs), attiva dagli anni ’80.

Questa decisione segue la cessazione, avvenuta a maggio 2024, delle attività di lavorazione e confezionamento delle mele nello stabilimento di viale Daino a Pietramurata, dove rimangono attivi il punto di conferimento e il negozio di scorte agrarie. Secondo quanto comunicato dalla cooperativa La Trentina all’amministrazione comunale di Dro, alla base della chiusura ci sarebbero motivazioni legate all’obsolescenza della struttura e all’inadeguatezza delle celle frigorifere rispetto agli attuali standard di sicurezza.

In alternativa, si sta lavorando alla realizzazione di un nuovo centro di raccolta nella zona di Arco. In parallelo, verranno potenziati due punti vendita già esistenti: quello di viale Santa Caterina ad Arco, dedicato a giardinaggio e hobbistica, e quello di Pietramurata per le scorte agrarie. La cooperativa ha rassicurato circa la volontà di mantenere invariati gli attuali livelli occupazionali.

Restano però incognite importanti legate al destino dell’immobile di via Zandonai. L’edificio, che potrebbe essere messo in vendita, è vincolato dal Piano Regolatore Generale del Comune di Dro, che ne prevede l’uso esclusivamente a fini agricoli. Senza un cambio di destinazione d’uso, risulterebbe impossibile riconvertirlo ad altre funzioni, come sedi scolastiche, servizi o abitazioni. L’amministrazione comunale ha espresso l’intenzione di vigilare sulla tutela della struttura e del suo utilizzo futuro, ma ha chiarito che la decisione finale spetta alla cooperativa proprietaria.

Nel frattempo, crescono i timori all’interno della comunità. Diverse voci del territorio, tra cui quella di Lucio Matteotti – candidato sindaco alle prossime elezioni – hanno sottolineato il rischio di perdere due strutture strategiche per l’intero comparto frutticolo locale. Secondo quanto emerso, servirebbe una riflessione più ampia sul ruolo dell’agricoltura nel contesto locale, valorizzando le produzioni tipiche – come susine, kiwi e mele – e proteggendo il tessuto socio-economico costruito in decenni di cooperazione.

Da più parti si invoca un piano di riconversione a medio e lungo termine, condiviso con le realtà agricole del territorio, per non disperdere competenze, servizi e posti di lavoro. L’obiettivo, secondo chi sostiene questa linea, dovrebbe essere quello di garantire continuità produttiva e commerciale, ma anche di difendere quel “patrimonio agrario” reso fertile dal lavoro degli agricoltori locali.

La vicenda dell’ex centro Cbs si colloca così al crocevia tra innovazione, esigenze logistiche e la necessità di non perdere il legame profondo che unisce la comunità di Dro alla sua terra e alla sua storia agricola.