DRO, BASE JUMPER MUORE DOPO IL SALTO DAL BRENTO

Un venticinquenne di nazionalità brasiliana, Reginaldo Gomes de Silva, ha perso la vita nella serata di mercoledì 25 luglio saltando dal monte Brento con la sua tuta alare. Le cause dell’incidente sono al vaglio dei Carabinieri della Stazione di Arco intervenuti sul posto, anche se capire a posteriori cosa possa essere accaduto durante le fasi del volo planato sarà, come sempre in questi casi, difficile. Salito per un lancio dalla vetta della parete della via “Vertigine” con un Transfer che quotidianamente portano in quota i base jumper, il brasiliano poco dopo le otto di sera si è lanciato nel vuoto. È ipotizzabile, visto che il suo corpo è stato trovato con paracadute aperto, che abbia sbattuto durante la fase di apertura della vela con la parete, forse perché in volo di “proximity”, ossia la fase del volo planato in cui, grazie alla tuta alare, i base jumper prima dell’apertura della vela sfiorano le pareti di roccia. Lo shock dell’apertura probabilmente lo ha fatto dirigere verso la parete, dove l’impatto violento ne avrebbe causato la morte. Sta di fatto che il base jumper è stato trovato alla base della parete quando ormai era quasi notte, attorno alle nove, e individuato grazie proprio alla vela aperta che solo il suo corpo, ormai senza vita tratteneva a terra. Fino a tarda notte i Vigili del Fuoco della stazione di Dro hanno illuminato la zona interessata all’infortunio con la fotoelettrica, per dare luce agli uomini del Soccorso alpino che hanno trasportato a piedi fino a valle la salma del giovane.
Il salto dal Brento è uno dei più tecnici per chi pratica il base jump, e solamente viene effettuato dopo aver saltato da altre postazioni fisse. Maurizio Di Palma, il più noto base jumper locale lo va dicendo da anni, sin dal primo decesso accaduto in zona. Il salto dal Brento è per esperti, probabilmente il brasiliano era ai suoi primi salti, un’imprudenza fatale che gli è costata la vita.