Coronavirus: vuoi mettere il windsurf? Più all’aperto di così…
Sabato 21 marzo 2020, Garda trentino, Torbole. Un uomo uscito vicino casa col suo cane passeggia sul lungolago e getta lo sguardo al largo. C’è un windsurf che, grazie anche alla potenza dell’Òra, scivola via sulle onde in velocità. Realizza un breve video e pensa: “Ma com’è possibile – si chiede – eppure è espressamente vietato fare sport all’aria aperta anche in quel modo, lo dice anche il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. O forse non contempla gli sport acquatici?”.
Eppure anche questa è l’Italia, in verità una parte di quell’Italia che ci verrebbe di scrivere con la “I” minuscola, e non come recitava Alberto Sordi dicendo “Io sò io e voi non siete un c…”. Voi state pure a casa mentre io mi godo il lago, le onde, il sole e me ne frego del virus. Come quelli che per uscire vanno in banca tre volte al giorno, portano fuori il cane altrettanto, si recano al supermarket per un etto di prosciutto o che di sera si avventurano sui sentieri della Rocchetta, del Tombio o dello Stivo per fare due passi… “Tanto io il virus non lo prendo.” Ai posteri l’ardua sentenza.