Coronavirus, Todeschi: “La Fondazione riferisca in Consiglio”. La replica: “Fatto anche l’impossibile”

Claudio Chiarani19/04/20203min
20200321IMG_8082 arco CASA DI RIPOSO FONDAZIONE COMUNITA' DI ARCO A.P.S.P.

“Il presidente della Fondazione Mattei riferisca in Consiglio comunale”. Lo chiede Bruna Todeschi, consigliera comunale ma che ha recentemente perso la mamma ricoverata in Fondazione a causa del Coronavirus. Una richiesta rivolta sia a Mattei sia al primo cittadino Alessandro Betta, per chiarire cos’è successo lì dal momento che è scattata l’emergenza sanitaria. La consigliera nella nota afferma che Arco sta pagando un prezzo molto alto alla pandemia legata alla diffusione mondiale del Covid 19, in particolare di un’intera generazione che è quella che ha contribuito a costruire l’odierno tessuto sociale. Troppo alto perché possa essere tutto dimenticato visto l’assordante silenzio che tutte le Case di Riposo, le Rsa e le Case di Cura hanno elevato attorno a tutte queste morti. Todeschi chiede che Mattei intervenga per chiarire cosa è successo, cosa si sta facendo e cosa si farà nel futuro prossimo al fine di risolvere la situazione e garantire la prosecuzione del lavoro in assoluta sicurezza sanitaria.
«Chi vorrà – replica il presidente della Fondazione Mattei – potrà, o meglio dovrà capire quello che è successo delle Rsa del nostro territorio lo faccia con la massima trasparenza e rigorosità. Noi daremo tutta la nostra collaborazione. Ma invitiamo tutti a non politicizzare anche un dramma di questa portata». «Non temiamo la verità – prosegue la nota – tanto consapevoli quanto addolorati di ciò che sta accadendo lo siamo ma la trasparenza è d’obbligo ed è nel nostro Dna. Il personale sanitario ha operato al meglio di quanto doveva e poteva fare in condizione di assoluta emergenza e impreparati ad un simile evento. Non solo in Trentino, ma a livello planetario. I DPI erano carenti e si è stati costretti a darci le mani di torno, un fai da te a ritmo forsennato per procurare Tnt e farci mascherine nello scantinato del guardaroba, camici fatti da un laboratorio artigianale di Arco, procurare mascherine chirugiche direttamente in Cina, ed altre azioni tra le quali e le più difficili, quella di supplire alla falcidia di personale sanitario in quarantena». «Un pensiero di ringraziamento particolare a tutti i parenti per la lezione di dignità dimostrata nel dolore nell’apprendere della scomparsa di un loro caro. Questo consiglio è sempre stato vicino e puntualmente informato dell’evoluzione dell’emergenza in corso, ha supportato il presidente e il managment in tutte le scelte e decisioni prese. Le procedure di gestione di una infezione di questa portata sono state corrette, compatibilmente con una struttura medio grande vocata, organizzata ed attrezzata per funzioni di RSA, e non da ospedale quale una prevalenza Covid richiede. Accusarlo di silenzio assordante è ingeneroso e fuorviante».

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