Coronavirus, operative da subito le misure a sostegno del turismo

Redazione02/03/20203min
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Tutte le aziende del settore turismo del Trentino potranno accedere da subito al Fondo di solidarietà per fare fronte al calo di attività, servizi e prenotazioni del mercato a seguito dell’emergenza Coronavirus. Nella mattinata di lunedì 2 marzo gli assessori provinciali al turismo e allo sviluppo economico hanno convocato un tavolo operativo con i rappresentanti del turismo della provincia per definire nel dettaglio la procedura da seguire per accedere all’assegno ordinario di integrazione e tutelare così, in questa prima fase, i dipendenti del ricettivo, dei bar e ristoranti, della agenzie viaggi, degli impianti a fune, del commercio, dei servizi e del trasporto. Alla riunione, oltre al Presidente del Fondo di solidarietà, hanno partecipato le associazioni degli albergatori (Unat e Asat), le Aziende di promozione turistica, l’associazione degli impianti funiviari, i sindacati, l’ente bilaterale del turismo, Confesercenti, Confcommercio, Inps e Trentino Marketing. Soddisfatti al termine dell’incontro agli operatori economici.
Al Fondo di solidarietà del Trentino aderiscono circa 8.700 aziende trentine per circa 54 mila tra lavoratrici e lavoratori. Di fatto il Fondo permette l’accesso alla cassa integrazione ai dipendenti di datori di lavoro privati, a prescindere dalla consistenza dell’organico, che occupano almeno il 75% dei propri dipendenti in unità produttive insediate sul territorio della provincia di Trento, per lo più di settori quali il commercio, il turismo ed i servizi. Sono destinatari i lavoratori di tali settori oltre a quelli degli impianti a fune.
Il Fondo garantisce un assegno ordinario di integrazione salariale nei limiti stabiliti dal decreto istitutivo (massimo 13 settimane) per i dipendenti di aziende che sospendono l’attività «in relazione a causali previste dalla normativa in materia di integrazione salariale ordinaria, ad esclusione delle intemperie stagionali».
Nello specifico dell’emergenza sanitaria legata alla possibile diffusione anche in Trentino della sindrome Covid-19 (Coronavirus), l’attivazione del Fondo può avvenire per due differenti motivazioni:
1. la sospensione o la riduzione di attività in forza di un’ordinanza della Pubblica autorità;
2. il calo di lavoro o di commesse e la crisi di mercato.
Nel caso dell’emergenza Coronavirus, il settore turistico – come hanno confermato gli stessi rappresentanti del tavolo, indicando gli effetti – ha subito il calo degli arrivi e/o fatturato o la disdetta di prenotazioni nelle aree del turismo invernale. Questo potrebbe indurre alcune aziende del settore ricettivo, della ristorazione, degli impianti a fune a sospendere dal lavoro tutti o in parte i propri addetti.